Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume II. LETTERE 1838–1839.
    • LETTERE 1839. 8 gennaio – 30 dicembre. nn. 18–220.
      • 198
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

- 433 -


198

 

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto Reverendo Padre,1

Credo che a Lei non farà molta impressione veder la più indegna tra le creature ricevere dalla infinita bontà di Dio nuove grazie, avendone vedute a piovere con tanta effusione altre volte.

Vengo dunque a narrarle un nuovo beneficio, anzi per dir meglio un prodigio. Sì, l’infinita carità del mio Gesù, che quale inesperta bambina mi conduce e porta, volle nuovamente operare ciò che non è umano, onde farmi maggiormente stimare la virtù della santa obbedienza.

Ella, nell’altra mia, fu avvertita che continuavami la febbre e male di capo,2 per cui temevano si sviluppasse il vaiolo. Ciò non succedette, ma tanto era il male che sentivo, ch’erami offerta al Signore, tanto per sostenere pazientemente col suo aiuto una malattia, come la morte, se questa fosse voluta da Dio.

Egli si rise della mia offerta ed altrimenti dispose. Il giorno 3 venne Monsignor Superiore3 all’Istituto, affine di assegnarci il Confessore,4 trovandosi ammalato l’ordinario da molti giorni.

In tale occasione gli ho manifestato il mio contento per essere ammalata, ed il timore che avevo di troppo godere in


- 434 -


mezzo al patire. Egli mi rispose che opera diabolica era la mia malattia: si gode, disse, il demonio tenervi così, perché non operiate esternamente.

Perciò mi ha dato l’obbedienza di chiedere al Signore la salute, perché egli volevami alzata ed operosa. Mi ha benedetta ed è partito.

Io ho pregato il buon Gesù confidentemente, acciò mi concedesse quello erami comandato, e mi sono alzata.

Sapevo che il giorno seguente Sua Eminenza5 doveva fare un discorso, alla Giudecca, per Santa Veronica Giuliani. Bramavo udirlo, ma come arrischiarmi? Ho manifestato ciò a Maria Rosa,6 alla quale debbo ubbidire e come bambina lasciarmi guidare, per comando suo e di Monsignore, che la mattina mi ha dimandato se ho fede nella nominata Santa; le risposi che la mia fede era appoggiata all’obbedienza, perciò avrei fatto quello ch’ella mi comandava.

La giornata era triste, pure si mise ai piedi del Crocefisso a pregare; poi dissemi d’aver udito una interna voce, che la eccitava lasciarmi andare. Andammo difatti; stetti in chiesa per ben 4 ore, ed una gran parte di queste in piedi, senza sentirne incomodo veruno.

Oggi, secondo giorno, mi sono alzata all’ora stabilita per la Comunità e tutta la mattina sono stata in piedi, tagliando lavori; poi mi sono portata alla Congregazione dei Santi Apostoli,7 ed eranvi quasi tutte le Sorvegliatrici ed Assistenti.


- 435 -


Mi sono consolata con loro e particolarmente col Sig. Parroco,8 per l’impegno che ha onde accrescer la compagnia.

La Dama Micheli9 dissemi di avere per me salutato l’amabile Cattina nipote sua,10 nel viaggio che fece.

Finita l’unione, sono andata fino a S. Alvise, per ritrovare il Padre Confessore.11 Egli è ancora aggravato. Faccia poi osservazione che la giornata era piovosa con vento, e con tutto questo sto benissimo. Ciò le dico, perché s’impegni a pregarmi da Dio la grazia che corrisponda una volta a tanta infinita carità, che, staccata perfino da me stessa, viva solo a Lui e per Lui.

Tutte queste buone sue figlie hanno sentito con piacere che essi vengono a visitarci nel prossimo febbraio.12 Io mi lusingo che ci faranno in tale occasione almeno un triduo.

Nella persuasione che si trovi costì il R.do Co. D. Marco, bacio ad ambedue la sacra mano

Umilis.ma Dev.ma Obb.ma Figlia

                                   Suor Maria Rachele Guardini

 

Venezia li 5 xbre 1839

 

Al Molto Reverendo Signore

Il R.do Sig. Co. D. Luca PassiBergamo




1 ASDR, reg. I [pp. 114-115].



2 Cf. lett. n. 182.



3 Balbi.



4 Don Angelo Gerardini: cf. lett. n. 197.



5 Monico.



6 Sanfermo.



7 Il registro dei verbali (p. 7) pone la riunione all’8 dicembre, presieduta dal parroco e alla quale assistettero due Suore Dorotee. Se non si tratta di un’altra riunione, la datazione è errata, forse per la redazione tardiva del verbale.



8  Don Antonio Ciconi, nato nel 1801. Fu vicario a S. Giovanni Elemosinario (succursale della parrocchia di S. Silvestro papa) dall’8-3-1832; divenne il 6-9-1836 parroco della parrocchia dei SS. XII Apostoli. Il 27-8-1856 fu promosso canonico della basilica di S. Marco. Morì il 23-11-1869. Cf. Menzioni onorifiche dei defunti... nell’anno 1869, per cura di G.B. Contarini, Venezia 1869, Tip. Podestà, p. 53.



9 Caterina Pisani Michiel.



10  Caterina Angela Passi.



11 Don Francesco Driuzzo.



12 Don Luca e don Marco furono a Venezia dal 10 al 15 febbraio 1840: cf. lett. nn. 243, 244.







Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL