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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1
Eccomi nuovamente a narrarle che ho ricevuto
altra lettera dalla Sig.ra Barbarina,2 nella quale mi annuncia che il Professore di
Vicenza3 rispose ai suoi Superiori,4 facendo loro conoscere che, per fare la
fondazione a Lonato, è necessario che le Maestre sieno patentate, e che vadano
colà per fare almeno il noviziato di 6 mesi, e ciò quando l’aspirante sia
conosciuta ferma e capace di patentarsi, dicendo pure che non è permesso alle
case figliali né noviziato, né professione.
Ella trovasi afflitta per timore di
venire esclusa, ed anche per non sapere come operare. Mi assicura che questa
Casa in Lonato potrebbe essere vantaggiosissima, e mi chiede se questa di
Venezia è divenuta Centrale, perché si appoggerebbe volentieri a questa.
Parmi che il Signore le apra la
strada, onde rimediare ai timori che il Sig. Farina avevale posti.
Lei operi adunque quello che Iddio le
ispira, però credo che sarebbe utilissimo che la giovane Alberti,5 nominatami - 443 -
ad altro
tempo da Lei, ed ora dalla sunnomata Sig.ra Barbarina
offertami, venisse, onde fare il suo corso scolastico e poter essere vestita,
nonché ad altro tempo professata.
L’avverto però che Monsignore6 ha deciso che quelle [che] vengono per doversi allontanare, abbiano
a pagare il mezzo franco per tutto il tempo che qui restano: ciò attesa la
mancanza dei mezzi.
La Sig.ra
Barbarina potrà venire quando è approvato l’Istituto per Casa Centrale, così
basteranno i 6 mesi per la vestizione e professione, nonché per apprendere il
metodo di regolare.
Venendo questo deciso, si potrà far
venire qualche maestra Tirolese, per dargliela compagna, e la
Sig.ra Barbarina fondatrice.
Converrà poi vedere se il Vescovo di
Brescia7 è contento di quest’Istituto in Lonato. So da D.
Soncini8 che godette, quando gli portò mie nuove e
dimostrò piacere intendendo il bene, che vien fatto con questo povero Istituto.
Riguardo al Viceré,9 ho fatto vedere la lettera a Monsignore. - 444 -
Ei nulla mi disse. Dico la verità, parmi che
sarebbe buono muoversi, per ottenere il Decreto.10 Ella, che s’interessò e l’ottenne per Vicenza,
perché non si muove ora?
La Baronessa Cristani11 non è ancor venuta, perché attende che la Sig.ra
Bertolini12 provveda uno stabile, e faccia pubblica
dichiarazione di donare i suoi beni, per l’erezione dell’Istituto delle Suore
di S. Dorotea in Cles;13 ed essa Bertolini va tardando, perché l’Istituto
di qui non è ancora approvato, perciò teme d’imbarazzarsi.
Le bacio la sacra mano ed ho l’onore
di dirmi
di Lei Umilis.ma
Dev.ma Obb.ma Figlia
Suor
Maria Rachele
Guardini
Venezia li 8 xbre 1839
Al Molto Reverendo Signore
Il Molto R.do Sig. Co. D.
Luca Passi
Bergamo
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