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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

R.mo Monsignore e Padre mio Benignissimo,¹

Ieri, per non abusare della bontà sua, ho lasciato di parteciparle ciò che riguardava l’Istituto, ma per non mentire, ora le dirò che come il demonio non può sostener la vista della Croce, così la mia superbia non ha potuto reggere alla carità ed umiltà sua.

Le annuncio pure che sono stata dal Sig. Rocchi, il quale è disposto farci la scrittura che condiscende all’apertura, che abbiamo fatta sopra l’orto suo.² Così ho parlato al R.do D. Stefani;³ desso non può venire, ma non sarebbe neppur atto

per noi, attesoché ha la patente della Seconda Classe sola; ma promisemi lo stesso che parlerà al Sig. Topan e farà il possibile, onde persuaderlo a venire.

Il Sig. Menghin non ha ardito di usare della sua parola, ma sbagliò sua moglie.

Colgo quest’occasione, per chiederle perdono dei modi inurbani che uso, contrari alla gratitudine ed alla cristiana perfezione; ma io crederei di essere un’ipocrita, se operassi diversamente.

Conosca, caro Padre, da ciò quanto miserabile io sono, e mi preghi, per carità, dal caro Gesù la consumazione di tutto ciò che non è suo.

Questa mattina, benché abbia avuto una notte molto cattiva, pure ho fatto la S. Comunione, pel solo timore di disobbedire. Sì, io glielo ripeto con tutto il cuore, sono disposta di consumare la mia vita per Gesù, ma necessitami tutta la violenza per obbedire a riceverlo.

Questa mattina, dopo che lo avevo con me, io non sapevo darmi pace, perché pareami di vederlo in una cloaca; se avessi potuto da colà toglierlo, io mi sarei creduta beata.⁴

Lascio per non attediarla, pregandola di volermi ottenere dal caro Gesù tutto ciò che mi abbisogna, per apparecchiarGli un luogo meno sordido.

Le bacio la sacra mano e La prego di benedirmi

Umilis.ma Dev.ma Obb.ma Serva ed indegna Figlia

                     Suor Maria Rachele Guardini

Venezia li 30 xbre 1839

A Mons. Rev.mo – Il R.mo Monsignor Co. Roberto Balbi

Cavaliere della Corona Ferrea, ecc. – S.P. Mani