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3. Lettera
di don Luca Passi a don G. Antonio Farina.1
Viva G. e M.
Molto Rev.do Signore
Eccola servita a vista. Le mando
quanto per ora mi cerca.2 Quando avrò un po’ di tempo vedrò di
combinare le formole per la vestizione e professione, che sono cose che giovano
tanto.
Quando fui da S.A.3
per Venezia, mi parlò con grande stima dell’Instituto e di Lei, me ne
congratulo di cuore.
Dopo la metà del mese venturo verrà a
Vicenza anche quella,4 di cui gli ho parlato, per poi passare a Venezia
con una sua.5
Le raccomando di aver in vista
l’instituzione di Venezia. Se riesce è un gran passo. Quella, che le manderò,
ha molti doni di Dio per riuscire. Faccia guarire quella che
V.S. mi diceva molto adatta a tale impresa.
Ora andiamo in Tirolo; là vi sono alcune buone giovani che avranno due, tre mille lire
Aust.; se credesse di riceverne alcuna, mi scriva a posta cor. a Trento per
Malè Val di Sole.
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Le unisco copia della relazione della visita alla
pia Opera di Genova fatta da S. Em. Può farla mettere in cornice, ed appenderla
nel Gabinetto.
Il Rito, con cui si rinnoveranno i
Voti, sarà il seguente. Venuto il giorno della Comunione Generale, a cui le Suore si
saranno preparate con grande fervore nel decorso dei SS.
Esercizi, il Celebrante nell’atto di dispensare la Comunione dirà loro alcune
parole dell’importanza dell’azione, e dello spirito da cui debbono essere
animate. Ciascuna Sorella nell’atto di ricevere la S. Particola pronuncierà a
voce chiara e divota la formola che segue:
SS. Trinità, Padre, Figliuolo,
Spirito S., mossa dal desiderio di piacervi, e di giovare al prossimo per amor
vostro, in presenza e sotto la protezione della SS. Vergine Maria, degli
Angeli, e dei Santi, Io N.N. faccio voto (s’intende i voti
espressi nella regola cioè per un anno, e che cessino all’uscire dall’Instituto
per qualsivoglia motivo) di Povertà, Castità ed Obbedienza, come pure di
sostenere e promovere secondo la direzione dell’obbedienza la pia Opera di S.
Dorotea.
O mio Dio, Dio di misericordia,
ricevetemi al vostro servizio, e come discepola del divin vostro Figlio formate
in me la sua immagine, e fate che a somiglianza del vostro Apostolo non sia più
io che vivo in me stessa; ma che sia egli solo che vive in me. Così sia.6
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Terminata la recita della formola, verrà la Suora
comunicata e così tutte di seguito. Questo giorno sarà per tutte un giorno di
festa.
Dica tante cose al Sig. Felice7 ed alle Suore, e che preghino
perché il Sig.re benedica un’impresa che deve dare tante
anime al Cielo.
Mi raccomandi al Signore e mi creda
Suo
Um.mo Servo
Se Luca Passi
Bergamo li 11 Giugno 1838
T.p. Bergamo 12
Giu. – Vicenza 13 Giu.
Al Molto Rev.do
Signore
Il Sig. D. Antonio Farina
Professore in Seminario – Vicenza
Postilla
del Farina:
Risposto li 15 Giugno dicendo di
accettare le giovani tirolesi quando abbiano dotazione ed abilità per approvarsi
Maestre, ma non poter spedire nessuna a Venezia.8
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[Nell'edizione cartacea presa a
riferimento, la pagina contiene soltanto una parte del testo della nota n.
8]
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