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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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1 ASDV, a I. 331. 2 Le maestre e le operaie: cf. doc. n. 26. 3 Madre Olivieri. 4 De Maria. 5 Nella lettera del 19-12-1838, don Luca, comunicando al Farina lo sviluppo della Pia Opera a Savona, aveva concluso: «Ecco dove meno si crede tutto si ottiene, e dove vi sembra esservi tutto si trovano mille difficoltà»: doc. n. 14. Le «Memorie storiche» dell’Istituto di Vicenza, 1839, pp. 17-18, accennano ai motivi della difficile affermazione della Pia Opera: «E pure ad onta di tutti questi stimoli la pia Opera a Vicenza non è cosi florida. Anzi dobbiamo dirlo con vero rammarico deperisce per modo che continuando il suo passo da qui ad un anno ella non sarà più. Donde avviene questo strano accidente? Nel difetto della Istituzione? No certo. Dalle teste dei Parrochi. Prima di tutto bisogna conoscere questo prurito vicentino di fare tutti per sé, e per conseguenza di erigere ciascheduno un tribunale egoista. La pia Opera è una buona istituzione, gridano alcuni. Io la voglio stabilire nella mia Parrocchia. Ma non mi vanno a sangue quelle mensili sedute, non mi piacciono que’ parziali regolamenti. E così chi distrusse un Capitolo, chi ne annovera un altro, e ciascheduno forma un pasticcio a sua posta. È da ciò che qui non avrà mai radice. E poi ci vogliono opere, e non parole. Non bisogna dire solo farò, ma faccio, e continuare fino all’ultimo istante. Le cose raffreddate cadono per sé, qualora altri non le sostengano. Aggiungesi adunque alla pretensione di alcuni la inerzia degli altri, la quale è più grande assai di quello si crede, e vedremo se così possono durare le cose. In parrocchia di S. Pietro la ignavia parrocchiale è certo spinta all’eccesso, e quel benedetto uomo non so che si pensi, e che si voglia […]. Ma allo infortunio che prova la pia Opera in questa Città altra causa pure si dee cagionare, ciò è la infermità dei preposti da Mr Vescovo. Il sopra sorvegliatore […] è Mr Cogolo, uomo implicatissimo in varietà di negozi, e poco atto a disimpegnarne uno qualunque […]. Le cose adunque procedono a meraviglia senza freno, e senza legge. Che cosa dobbiamo adunque sperare in così fatto emergente?». 6 1 Cor. 7, 7. 7 Cf. doc. n. 18. |
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