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32. Lettera del vicedelegato provinciale
Pascotini al Governo.1
N. 23432/681
Eccelso I.R. Governo
Siccome all’arrivo del venerato
rescritto di cod.o Eccelso Governo 28 Aprile
a.c. N. 17230 Pub.a
Istruz.e2 di cui si restituiscono gli allegati,
nulla constava alla R. Deleg.ne Prov.le
in via d’ufficio sull’esistenza di un Istituto delle Suore di Santa Dorotea in
Venezia,3 così prima di versare sull’istanza di Monsignor Arciprete
Parroco di S. Marco4
appoggiata dall’Eminentissimo Patriarca,5 e tendente ad elevare a Casa
Centrale quella filiale eretta in Venezia sotto la dipendenza della Casa
Centrale di Vicenza, si dovette invitare lo stesso Arciprete6 a precisare:
1. quando, con quali
approvazioni, e con quale statuto siasi fondato in questa Città un tale Istituto nel locale a S.
Andrea, già posseduto, e convertito in Luogo Pio privato di educazione dell’ora
defunto Sacerdote Barbaro;
2. con quali mezzi si sostenga
l’istituto, e quante persone contenga presentemente fra Maestre ed educande
interne ed esterne;
3. sotto quale superiore
direzione trovisi il medesimo;
4. quale debba essere la futura
sistemazione e direzione della Casa Centrale, che si contempla, quale il suo
regolamento, e quali i mezzi di sostenerla.
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Queste notizie si ebbero coll’originale rapporto
31 Maggio pp.° che si unisce.7
Se non che vedendosi citata
l’autorizzazione di S. Em. il Cardinale Patriarca, e della stessa Altezza
Imperiale il Serenissimo Arciduca Vice Re, si trovò opportuno di chiedere Copia
delle relative lettere come pure un Esemplare del Regolamento o Statuto
superiormente approvato per la Casa od Istituto contemplato.8
Si ebbe quest’ultimo col pure unito
rapporto 31 Agosto pp.°, cui non trovaronsi però unite le dette lettere
d’autorizzazione, poiché i relativi assensi furono (come dicesi) soltanto
verbali.9 La R. Delegazione Prov.le, esaminato lo
scopo unico ed essenziale di tale Istituzione, ch’è quello di educare povere
fanciulle e di renderle più atte all’istruzione elementare, nonché di
sorvegliare e dirigere la condotta delle fanciulle vaganti per le pubbliche
strade, raccogliendone in determinati giorni ed ora alla dottrina cristiana e
ad altre pratiche di religione, non può che applaudire alla pia Causa già
attivata con Sovrano permesso in altre Città, e ciò tanto più in quanto perenne
vi sarebbe la sorveglianza del Reverendissimo Ordinario, e che nessun sussidio
vi occorrerebbe per parte dello Stato o d’altri pubblici fondi ritenuta già
l’esatta osservanza delle vigenti prescrizioni per l’istruzione elementare.
Dall’I.R.
Delegazione Provinciale
Venezia/Sagrado
30 settembre 1839
p.
l’I. R. Consigliere Aulico Delegato Prov.le
assente
all’atto della firma
Pascotini
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