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34. Lettera di don
Cerabotani al Farina.1
Molto R.do
Sig.re
Quantunque io non abbia il piacere e l’onore di conoscerla, tuttavia il bene delle anime
della Parrocchia, in cui sono investito di cura, mi eccita a dovere recarle
qualche incommodo, di cui La prego a nome del C. D. Luca Passi, il quale
mi ha suggerito di scrivere a Lei come Superiore benemerito di un Instituto di
tanto spirituale vantaggio, che si vorrebbe, se è possibile, stabilire anche in
questa Parrocchia di Lonato della Diocesi di Verona e della Provincia di
Brescia. Parrocchia che fu delle prime ove, per opera del C. Luca Passi, fu
stabilita l’Opera Pia di S. Dorotea, e che si è sempre conservata, e per
consolidarla anche per gli anni avvenire si vorrebbe stabilire l’Instituto
delle Suore di S. Dorotea.2
Dopo diversi colloqui avuti col C. D.
Luca Passi per questo Instituto, ci consigliò a mandare la Sopraregolatrice
della nostra Pia Opera alla Casa figliale di Venezia, ove io conosco Suor
Rachele Superiora, perché conosciuta in casa Passi. Questa è la
Sig.ra Barbara Pagani, un’anima che ha tutte le doti volute
dalle regole della Pia Opera per essere Sorvegliatrice, e che da sedici e più anni,
sempre con maggior fervore, ha sotto di sé le figlie di S. Dorotea di questa
popolata Parrocchia con sommo vantaggio della gioventù femminile, e conosciuta
per tale anche dal C. D. Luca Passi.
Essa nello scorso Agosto del
corr.e anno andò a Venezia - 548 -
solo
per prendere idea dell’Instituto delle Suore,3 si copiò le regole, e
ritornò tutta infervorata, e disposta per aprire una casa figliale, perché la
conosce possibile e utile nella Parrocchia, donando la casa con tutte le sue
discrete facoltà per l’Instituto.
Il C. D. Luca ci ha detto che,
trattandosi d’Istituto nascente, vi può essere dispensa dalle regole del
Noviziato, e da altre che sul principio non possono che con grande difficoltà
essere osservate, e però potrebbe bastare che la Sig.ra
Pagani venisse nella Casa centrale di Vicenza per alcuni giorni, ivi fatta la
Professione ritornasse alla Parrocchia di Lonato come mandata ad essere
fondatrice di una casa figliale unita a quella di Vicenza.4
Ci ha pure fatto credere, anzi ci ha
accertati lo stesso C. D. Luca che per aprire questa casa centrale5 non occorre che il permesso
dell’Ordinario, ed una facoltà del Superiore della Casa Centrale senza aver
bisogno delle civili Superiorità amministrative.
Rifletta V.a
S.a R.da, che Suor Rachele mi ha
scritto da Venezia che nella Sig.ra Pagani
ha conosciuto un’anima di Dio, che non abbisogna di acquistare
né riformare lo spirito per la Pia Opera, ma che è tutta idonea per essere
fondatrice.6
Avute le sopraesposte cognizioni dal
C. D. Luca, egli stesso mi disse di mettermi in carteggio con Lei, e però la
prego di darmi risposta a tutte le seguenti domande.
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I. Se per aprire la Casa figliale basti il
permesso dell’Ordinario, e se questo sia necessario averlo in iscritto, e la
facoltà del Superiore della Casa Centrale.
II. Se vi sia
bisogno di ottenere il permesso dalla civile Superiorità, e quali pratiche si
devono tenere colla civile Superiorità per aprire la Casa figliale.
III. Noi abbiamo
quattro giovani, e forse cinque, tutte oltre l’età di 22 anni, provate
Regolatrici della Pia Opera, ottime etc. Se sia necessario che tutte vengano
alla Casa Centrale, o se basti che venga la Fondatrice con una, e ritorni con
facoltà di ricevere anche le altre.
IV. Se sarà
sufficiente che la Sig.ra Pagani fondatrice venga alla Casa
Centrale per alcuni giorni, e possa partire, e ritornare con facoltà di fondare
la Casa figliale.
Io ho letto le regole dell’Instituto, ed Ella mi
dirà che domando cose fuori delle dette regole; ma La prego a riflettere che,
trattandosi d’Instituto nascente e di una fondatrice che non ammette eccezione,
mi ha detto il C. D. Luca che, colla facoltà del Superiore della Casa Centrale,
si può combinare il tutto.
La prego però di compatire e di darmi
una pronta risposta indicandomi anche quando potesse venire la nostra
Fondatrice.
Dio volesse che fossero soddisfatti i
nostri ardenti desideri, e che questa Parrocchia di seimila anime potesse aver
la benedizione di vedere un Instituto, che potrebbe non solo portar sommo
vantaggio alla gioventù del paese, ma anche delle popolate Parrocchie che vi
sono nel circondario del Distretto, ove è pure stabilita l’Opera Pia, e che
essendo una - 550 -
Casa figliale nel Capoluogo si darebbe anche
fermezza alla Pia Opera nei paesi vicini.
In attenzione di risposta La
riverisco con tutta la stima, e la prego di raccomandare a Dio i nostri
progetti
S.L.G.C.
di
lui
Uml.o
Obb.o Servo
D.
Giuseppe Cerabotani Curato
Lonato 12 9bre 1839
Al M. R.do
Sig.re
Il
R.do Superiore della Casa Centrale
delle
Suore di S. Dorotea in Vicenza
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