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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume II. LETTERE 1838–1839.
    • DOCUMENTI 1838–1839. nn. 1–38.
      • 35. Lettera del Farina al Cerabotani.
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35. Lettera del Farina al Cerabotani.1

 

Rev.mo  Signore

Sia lode al Signore che vuol benedire, come pare, questo nostro Istituto! Gratissimi mi furono i di Lei caratteri, coi quali intesi i suoi desideri.2 Per altro la cosa a mio avviso non è sì facile e con tanta sollecitudine a combinarsi.

Il nostro Regolamento, a cui dobbiamo scrupolosamente attenerci, esige che le suore siano Maestre approvate nelle Classi elementari, e sostengano la scuola per le povere.

La promozione della Pia Opera veramente è lo scopo di esse, ma non la primaria occupazione.3 Ora cotesta sua Signora4 e coteste giovani sono Maestre approvate sì o no? Potrebbero avere attitudine sì o no?

Ritengo affermativo; potrebbero venir qui, e compiere il noviziato almeno di un anno e proprio in questo Istituto ottenere obbedienza per cotesta Casa Figliale. Senza di un tale approntamento nulla si può fare, né questo Istituto è in autorizzazione di aprire altra Casa. Nel Regolamento altre cose ci sono cui, perché ella intenda tutto, trascrivo qui uniti gli articoli spettanti all’argomento. Tutto il restante contiene cose combinabili.

Ora rispondo categoricamente ai quattro quesiti da Lei proposti, a dare la Patente di Maestra e il Noviziato fatto qui da tutte, perché nelle Figliali non vi è facoltà, occorre

1. L’assenso per iscritto dell’Ordinariato dietro una supplica fatta dal Parroco o da una Commissione.


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2. L’assenso anche della R.a Delegazione dietro simile Istanza (trattandosi che siamo fuori di Stato).

3. Tutte devono venir qui, perché come dissi non è permesso alle Figliali il Noviziato, né la vestizione.

4. In conseguenza anche cotesta Signora Pagani dovrebbe adattarsi a questa disciplina. Il Noviziato poi (qualora siano tutte di conosciuta vocazione) può essere anche di soli sei mesi. Ma noti che in questo termine se non hanno qualità, non possono approntarsi all’esame di Maestre.

Ecco quanto Le posso dire. Ponderi bene ogni cosa, e dove posso mi comandi. Ma son necessarie tutte le dette pratiche, perché qualora si fondi l’Istituzione, sia stabile, e favorita dalle Autorità.

Ho l’onore di aver seco Lei apertabella corrispondenza la quale spero non debba, per quanto si oppongano ostacoli al di Lei intento, cessare. Come posso, io aiuterò ed agevolerò ogni via. Intanto pieno di stima mi pregio segnarmi

    Umilis.mo Divotis.mo Servo

                                               Antonio Farina

                                      Direttore dell’Istituto e Professore

                            nel Sem.o Vescovile

 

Vicenza 24 9bre 1839

P.S. La Sua quantunque datata il 12 cor.te [ ] ricevuta solo ieri.

 

Al R.mo Signore

Sig.  Don Giuseppe Cerabotani

Curato in Lonato Provincia di Brescia




1 Minuta in ASDV, A.I., b. 1827-1842.



2 Cf. doc. n. 34.



3 In questo, il pensiero del Farina differiva da quello di don Luca.



4 Barbara Pagani: cf. doc. n. 34.






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