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37. Lettera del Farina al Cerabotani.1
Rev.mo Signore
Rispondo alla graditissima sua 3
andante.2 Ella tenga per fermo che senza scuola formale e regolare non
si possono piantare Case figliali; è dunque necessario avere delle Maestre
approvate.
Io accetto volentieri l’Alberti e la
Pagani.3 Si approvi pure Maestra la prima. Ma sarebbe meglio (perché
intendo che costà ci sono migliori facilitazioni) che prima sostenesse gli
esami di abilitazione a Brescia od altrove, e poi venisse in Noviziato. Qui non
si potrebbe approntare all’esperimento che pel mese di Agosto, epoca in cui
fanno gli esami.
Ciò facendo, in seguito si possono,
dopo la professione, rimetterle a Lonato per la Casa figliale. Ma andrà bene
che in esse si uniscano le scuole, e l’Orfanotrofio. Ciò torna di vantaggio al
paese perché vien sollevato da ogni spesa, giacché queste fanno la scuola
gratuitamente.
Fa di mestieri poi che il parroco
domandi l’assenso a Mr Vescovo, ed alla Delegazione provinciale. Il tenere poi
anche in seguito nelle Case filiali noviziato è assolutamente contro le Regole.
Venendo costì una in noviziato si
pagano quotidianamente Aust. £. una e c.mi cinquanta; per
la vestizione sono necessarie Aust. cento per una volta tanto. Devono avere le
suore una dote non minore di Ducati c.p. Veneti cinquecento. Ma questa può
essere anche diminuita e possono essere - 557 -
accettate
anche senza dote, qualora, dove si piantano, abbiano un sicuro mantenimento.
Credo di avere soddisfatto a tutte le
di Lei ricerche. Io desidero di poterla servire ad ogni modo, e perciò la prego
di comandarmi.
Attenderò adunque ulteriori suoi
ordini. Intanto me Le raffermo
Umilis.mo
divotis.mo Ser.
A.
Farina
Vicenza 11 xbre 1839
Al Rev.do
Signore
Il Sig. Don Giuseppe Cerabotani
Curato meritissimo in Lonato
Provincia di Brescia
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