- 58 -
245
Viva il Cuor di Gesù
e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1
Le sono infinitamente obbligata per la premura che si è data in darmi
nuove del loro viaggio,2
il quale con piacere ho inteso che piacque all’infinita bontà di Dio
concederglielo fino ad Ancona buono. Voglio sperare che doneragli felice anche
il restante, perché intrapreso per la pura sua gloria.
Nulla mi sorprese che la Sig.ria V.ra
R.ma si trovi qual balordo viaggiando; non così tosto ho
letto quest’espressione che corsemi al pensiero essere proprio dell’anima
amante del buon Gesù il trovarsi in questi tempi a tale condizione. Il riflesso
che Dio spirò all’uomo un’anima, la quale è atta ad innalzarsi fino ai cieli,
ed il vederla dal fango, ch’è circondata, costretta ad abbassarsi fino a
strisciare molte volte sopra la terra, reca senza dubbio stupore a chi la
conosce, ed obbliga, direi così, ad invitare le creature inanimate a parlare
del facitor suo, a confusione dell’uomo che, per la propria alterigia, si
lascia affascinare dalle più vili passioni.
Deh, caro Padre! per carità ci ottenga dall’Amante Divino la grazia che
sempre Lui solo desideriamo quaggiù finché ci verrà dato di poter giungere al
possesso suo per tutta l’eternità.
Le includo il viglietto datomi dal Signore pel mese di Gesù Bambino; ho
possibilmente cercato di esserne esecutrice, - 59 -
ma non vorrei che la troppa violenza, che
tutto dì uso a me stessa per adempire alla volontà di Dio, fosse causa agli
altri di pena.
La carità di Lei mi preghi dal buon Gesù ciò che m’abbisogna, onde non
abbia mai ad essere di danno agli altri.
Tutte le ragazze sono impegnate onde passare i giorni carnevaleschi nel
santo amore di Dio, per risarcire in parte almeno il Cuor dell’amantissimo
nostro Gesù, che tanto dimenticato viene in questo tempo. A questo fine fanno
tutti i giorni la Santa Comunione, pregando in quella per chi più l’offende, acciò
Dio loro conceda la grazia di conoscerlo.
Il mercoledì, giovedì, fino alla mattina del venerdì, avremo
l’Esposizione nell’Istituto. La loro carità si unisca a noi, acciò possiamo
trarne frutto.
Le bacio la sacra mano, e la prego di tutte benedirci
di
Lei
Umilis.ma
Dev.ma Obbl.ma Figlia
Suor Maria Rachele Guardini
Venezia li 23 Febbraio 1840
Al Molto Reverendo Signore
Il Molto R.do
Sig. Co. D. Marco Passi
Macerata
|