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Viva il Cuor di Gesù
e di Maria!
Illustre Sig. Co. Benefattore nostro,1
Vennemi annunciata2 una cosa, che può consolare
il pio e sensibile suo cuore. Sappia la Sig.ria
V.ra che l’eccelso nostro Sovrano accordò, con Decreto 18
Gennaio,3 che l’Istituto nostro sia approvato e stabilmente eretto
anche in Venezia.4
Questa risoluzione Sovrana, con tanta celerità ricevuta, m’intenerì, e
veggo la mano onnipotente che il tutto mosse. In quest’occasione mi faccio pur
dovere narrarle che altro tratto della Provvidenza abbiamo esperimentato.
Ella si ricorderà che l’ultima volta che lo incomodai leggere altra mia,
onde adempire ad un dovere di ringraziamento con Lei, parlavole in quella della
pochezza dei lavori. Dio vi supplì. Incognita persona forestiera fece avere a
Monsignore 11 Napoleoni d’oro, i quali supplirono alle necessità che avessimo
avute.
Di tutto siane benedetto il Signore! Noi lo preghiamo giornalmente, perché
conservi la Sig.ria V.ra
Ill.ma.
Ho cominciato questa mia, senza nulla sapere di quanto aggiungo. Sappia
la Sig.ria V.ra
Ill.ma che trovasi una donna, che da molti anni convive con
un finto marito ed ha un frutto dell’età di dieci in undici anni con
quest’infelice che tale si - 75 -
può
ben chiamare, perché da molti anni priva dell’amore di Dio, sente gli impulsi
della grazia e protesta che, potendo collocare la cara sua figlia, si
allontanerà dal drudo suo, per darsi al servizio del Signore.
M’intenerì questo racconto, e sarei molto contenta di toglierla dal
peccato,5 se le
circostanze mie lo permettessero; ma troppo ristrette siamo, per poter assumere
questo peso, il quale non solo abbisogna di vitto, ma anche di letto e
vestito.6
L’essere stata interrotta nell’atto che m’occupavo di partecipare alla
bontà V.ra Ill.ma cosa consolante, mi
fece prendere l’avvenuto per una disposizione suprema, ed il mio cuore non
resterebbe tranquillo, se non manifestassi alla di Lei carità quest’affare.
Voglia il Signore disporre ciò ch’è di maggior sua gloria, e di vantaggio
di queste povere anime.
La Giustina7 e la Pavan8 le baciano rispettosamente la mano.
Perdoni della libertà, ed ho l’onore di dirmi
di
Lei
Umilis.ma
Dev.ma Obbl.ma Serva
Suor
Maria Rachele Guardini
Venezia 19 Marzo 1840
All’Illustre Signore
Il
Sig. Co. Francesco Revedin – S.P. Mani
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