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Viva il Cuor di
Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1
Eccomi ad adempire un dovere, partecipandole la venuta d’una giovane
Cadorina; questa è rozza, ma piena di buona volontà, giovane sana e che mostra talento,
perciò spero che, dopo che avrò coll’aiuto di Dio sostenuto fatica per
educarla, diverrà utile all’Istituto e atta per promuovere la gloria del
Signore.2
Ieri ho ricevuto una lettera dall’ottimo fondatore Conte Don Luca, nella
quale scorgo le benedizioni che Dio piove sopra la pia Opera. Egli mi commette
di trascriverle3 i due brani di lettere, una
ricevuta da Roma e l’altra dalla città di Fermo. Ecco quanto mi viene
annunciato.
« Riguardo
alla pia Opera noi siamo nelle più felici circostanze di poterla generalizzare
in tutta Roma. I Curati delle Parrocchie ove è stata stabilita ne sono sempre
più contenti, ed abbiamo fondata speranza di avere a Sopra Sorvegliatrice
G.le una piissima Principessa ».4
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« Pieno di giubilo vi
scrivo per darvi le più felici notizie della solenne funzione di questa mattina
(12 Marzo). Si può dire che la pia Opera con questa istituzione5 ha fatto un passo da gigante. Ne ho vedute tante
delle Istituzioni, ma questa non fu inferiore ad alcuna.
Alle ore 13 Sua Em.za il Cardinale Arcivescovo6 venne alla Chiesa dei RR. PP. Filippini. Celebrò la
S. Messa, dispensò la SS. Comunione a tutte le incaricate, e prima della
Comunione tenne un breve discorso assai patetico prendendo - 81 -
l’argomento dal
Vangelo del giorno che parla della fede della Cananea.
Erano le pie Operarie circa 150. Intervennero tutti i Parrochi ed
assistettero alla funzione in cotta. Erano concorse dalle nove Parrocchie con
le loro Sorvegliatrici ed Assistenti anche le figlie. Furono distribuite in
bell’ordine. Anche i Reverendi PP. Filippini assistevano in cotta. Molto popolo
concorso se ne stava spettatore manifestando segni del più vivo commovimento.
Finita la Messa si cantò in musica la canzoncina Come è bello etc.7 messa appositamente in musica dall’ottimo Cavalier Cordella. Poi
l’Arcivescovo fece l’estrazione delle Sante protettrici da assegnarsi a
ciascuna Compagnia. Terminata la quale Sua Em.za fece un
discorso di esortazione e di congratulazione; colla sua impareggiabile
eloquenza parlò in modo da cavare le lagrime; ribatté in fine tutte le
difficoltà, ed animò tutte da Apostolo ad esercitare la carità; fece osservare
sapientemente la circostanza del tempo santo di Quaresima in cui Gesù venne col
suo Sangue a diffondere la carità, e finalmente l’Arcivescovo, prima di venire
alla Benedizione, fece a nome di tutti un’orazione a Dio, a Maria SS. e a S.
Dorotea. E si terminò col canto del Te Deum ».8
Si vede in ambidue il buon Gesù che opera, l’impegno dei
R.di Curati ed anche di Sua Em.za
l’Arcivescovo: non può essere umano; si veggono spinti da impulso superiore.
Noi ne abbiamo ringraziato Iddio e lo preghiamo ad accrescere quelli nel
santo amore ed a concederlo a tutti quelli - 82 -
che non l’hanno. La stagione si fa buona; mi
raccomando a Lei, acciò la mia buona madre9 mantengami la
promessa.10
Le bacio unitamente alle mie figlie la sacra mano, e la prego di tutte
benedirci. Favorisca salutarmi tutte le mie sorelle ed anche le ragazze
di
Lei
Umilissima
Dev.ma Obbl.ma
Serva
ed indegna Figlia
Suor Maria Rachele Guardini
Venezia 20 Marzo 184011
T.p.
Venezia 21 Mar. – Vicenza 22 Mar.
Al Molto Reverendo Signore
Il
R.mo Sig. D. Antonio Farina
Professore di Teologia Pastorale
Vicenza
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