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Viva il Cuor di Gesù
e di Maria!
Illustre Sig. Conte Benefattor nostro,1
Per mezzo della cara di Lei sorella,2 ho ricevuto la grossa somma di N° 4 Napoleoni da 20 franchi
l’uno. Io non so trovar espressioni per ringraziarla, perché tutte troppo
debili, sortendo da una miserabile qual io sono.
Ho creduto di operare secondo il Cuor di Dio, ed anche del suo, facendo
invece questa mattina con le mie buone Figlie la santa Comunione, nella quale
ho pregato Dio, per mezzo della SS. Vergine, che le dia tutte quelle grazie che
le abbisognano, acciò l’anima sua abbia ad essere tutta trasformata in Lui, di
maniera che la lunga vita, che qui in terra le desidero, sia un saggio anticipato
del Paradiso, che eternamente goderà con gloria maggiore per le continue carità
che fa la Sig.ria V.ra, le quali la
porteranno a vivere nell’immutabilità, a risplendere nella verità ed a
rallegrarsi nella carità per tutti i secoli eterni.
Mi faccio piacere narrarle che ieri sono stata dalle Figlie della
Carità,3 le
quali mi avevano pregata di ricevere per un mese quella figlia, di cui le
parlai.4 Ero
disposta di ciò fare, avendo anche ottenuto il permesso da Monsignor Balbi
nostro Superiore, quando il provvido Iddio si è contentato della - 97 -
buona volontà,
facendo invece che oggi venisse ricevuta nell’Istituto Manin.5
Ecco un’anima, che costa il Sangue di Gesù, posta in luogo di sicurezza.
Resta ora che la madre si allontani dalla casa, in cui si trova, ed ha tutte le
buone disposizioni.
Mi dicevano le Figlie della Carità ch’è priva d’ogni mezzo, il quale
sarebbele necessario fintantoché pensa un poco alla povera anima sua.
Io [ho] azzardato incoraggirle di togliere la donna dall’occasione
prossima del peccato, eccitandole ricorrere alla carità di
V.ra Sig.ria
Ill.ma, perché proprio godo ch’Ella consoli il buon Gesù
colla cooperazione dei mezzi, ridonandogli quest’anima da tanto tempo
allontanata da Lui.
Tutte le mie figlie meco si uniscono ad augurarle ogni benedizione
spirituale nonché corporale, ma in particolare bramano essere alla bontà Vostra
ricordate la Pavan6 e la Teresa;7 l’ultima si trova ammalata per la fersa,8 ora è fuori di pericolo.
Piena di rispetto e gratitudine ho l’onore di dirmi
Umilis.ma Dev.ma Serva
Suor
Maria Rachele Guardini
Venezia li 13 Aprile 1840
All’Illustre Signore
Il Sig. Co.
Francesco Revedin – S.P. Mani
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