- 106 -
268
Viva il Cuor di Gesù
e di Maria!
Cara Sorella in G.C.,1
Ho ricevuto la vostra lettera, nella quale vidi con piacere che altre
anime avete raccolte, onde ascriverle nell’unione delle Riparatrici.
Potete avvertirle che già sono apparecchiati i piccoli librettini, che
vennero stampati per questo motivo; alla prima occasione ve li farò avere.
Riguardo alla Pia Opera, eccitate le vostre compagne a conservare la
buona volontà d’operare per la gloria di Dio, e non omettete tutto quello che
potete fare, quand’anche vi sembrasse pochissimo. L’Amante Divino si contenta
per ora dei vostri buoni desideri; verrà poi il momento che vi porrà all’opera,
ed allora esperimenterà se dal cuor amante sortivano i sospiri, che ora
versate.
Intendo con ciò dirvi che v’apparecchiate con molta orazione, onde
trovarvi forte per combattere tutto quello che il demonio saprà suscitare.
Accertatevi che non evvi opera del Signore, che contraddetta non sia; ed è
importante formarsi d’un volere costante, cioè che Dio solo sia l’oggetto della
nostra volontà, ed allora troveremo mezzo d’umiliarci senza abbatterci; ed in
tali incontri formeremo profonde le radici di questa bella virtù.
Disponetevi adunque con una santa eguaglianza, la quale rechi piacere ai
nostri prossimi e gusto al buon Gesù. Osservate come ricrea la primavera. Il
vedere a spuntare nei prati - 107 -
l’erba,
che per natura è sempre verde quand’è fresca, dà piacere. Desidero che anche
voi siate sempre ilare, ed allora alletterete le anime a seguire il vostro
esempio.
Dio vuole essere servito da noi allegramente; ah, quanto meglio si serve!
La tristezza, dice lo Spirito Santo, ne ha uccisi molti;2
e se il Signore vi concedesse la grazia di poter piangere i vostri peccati, per
sentimento d’averlo offeso, quando questo giungesse a togliervi la santa
allegrezza non sarebbe puro dolore.
Pregate anche per me acciò quello, che il misericordioso Dio spirommi
dire a voi, eseguisca io. Ringraziatelo per le molte benedizioni, che versa
sopra questo povero Istituto.
Sua Maestà si degnò approvarlo con Decreto 18 Gennaio3 come atto a reggere da sé, ed anche capace di
erigere delle Case Figliali.
Presentatemi doverosa alla buona famiglia Mantovani.4 Raccomandate alle ragazze in
particolare di pregiare gli anni della loro gioventù per impiegarli
nell’eseguire fedelmente i doveri loro, così non avranno a pentirsi cresciute.
Vi prego di riverirmi la Sig.ra zia Zampiccoli;5 eccitatela ad amare molto Iddio ed a pensare poco.
Alle monache direte che non dimentichino, per carità, la povera anima
mia, e ciò anche al R.do Padre Daniele,6 - 108 -
quando avete occasione, ed a tutte quelle
persone che voi credete.
Vi lascio nei Santissimi Cuori di Gesù e di Maria, ed in essi credetemi
la
Vostra Aff.ma Sorella
Suor Maria Rachele Guardini
Venezia li 17 Aprile 1840
Alla Stimatissima Signora
La
Sig.ra Margherita Bevilacqua
Arco in Tirolo
|