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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume III. LETTERE (1840).
    • LETTERE 1840. 3 gennaio – 31 dicembre. nn. 221–436.
      • 274
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Stimatis.ma e Caris.ma Sig.ra Elisa,1

Il sensibile cuor mio prende in vero parte al dolor suo e di tutta la sua famiglia; ma confortiamoci, mia cara, col riflesso che i cari oggetti del nostro amore percorsero con tanta virtù gli anni loro, per cui dir possiamo ciò che lo sposo dice nella Cantica2 alle genti, cioè di non fare schiamazzo, onde non destare la sua diletta.

Sì, mia cara Elisa, io la prego colle parole dello Spirito Santo, il quale nell’Ecclesiastico3 raccomanda, nelle afflizioni di morte, di asciugare le lagrime in sul terzo giorno, col riflesso che queste non servono che a danneggiare chi le versa, senza portare vantaggio a chi passò da una vita mortale, per giungere a godere dell’eterna.

Perciò si conforti, mia cara! Nulla restaci a temere, le opere loro ci siano motivo di allegrezza; desse io le veggo giunte al possesso di quel Bene, che le anime nostre ardentemente aspirano, ma che in pace aspettar ci conviene il momento da Dio destinatoci, e preparar ci dobbiamo a quello, per mezzo delle tribolazioni, ad esempio dell’Amor nostro Crocefisso.

Ah, perché non possediamo noi quello spirito, di cui vestita era S. Maria Maddalena de’ Pazzi, la quale chiedea di non morire, per più patire? Se questo Dio a noi non concede,


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almeno adoriamo ciò ch’Egli per infinita carità dispone, ed accertiamoci essere questo il mezzo di trovarci nella luce, benché le passioni ci lasciano veder tutto tenebre.

Quantunque sia persuasa, che si trovino al possesso del Sommo Bene, pure le raccomandai a Dio Signore, e feci anche da queste mie buone Figlie pregare.

Favorisca presentarmi doverosa alla stimatissima di Lei famiglia ed alla Sig.ra Rigotti.4 Le dica ch’io godo assai intendendo ch’ella supplisce, colla di lei carità, per quelle che Dio chiamò a sé.

Io farò pregare il buon Gesù per la sua conservazione, acciò possa operare assai per amor suo; ed Ella, mia cara, dia eccitamento a qualche altra e faccia che il buon Gesù sia conosciuto.

Godo poterle annunciare che Sua Maestà, con Decreto 18 gennaio 1840,5 approvò l’Istituto nostro. Ecco un nuovo motivo di ringraziare Iddio!

Mi preghi, per carità, ciò che m’abbisogna, onde adempiere possa con fedeltà ai miei doveri, perché dal modo mio di operare può dipendere il benessere di molte anime.

Se le si presenta occasione, mi faccia riverire quell’anima di Dio del Padre Zendrini,6 e gli raccomandi la povera anima mia.

Tanti saluti alla buona Elvira ed Elisa, e dica ch’io prego il buon Gesù che adorni il cuor loro di virtù, perché ricompensate sieno dell’apparecchio che fecero al Santo Sepolcro.

Prego le stesse a tanto riverirmi la Sig.ra loro zia Colò. Se scrive alla Sig.ra Zazer, non mi dimentichi.


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Ogni volta che mi darà nuove delle Cooperatrici della Pia Opera, mi sarà molto caro.

Noi ci troveremo spesso, mia cara, nei Santissimi Cuori di Gesù e di Maria, e la ringrazio della buona memoria per me

      l’Umilis.ma Aff.ma Serva

                                    Suor Maria Rachele Guardini

 

Venezia li 22 Aprile 1840

 

Alla Stimatissima Signora

La Sig.ra Elisa Fiumi

MoriTirolo





1 ASDR, reg. I [pp.169-170].



2 Cf. 2, 7.



3 Cf. 38, 17.



4 Maria.



5 Leggi: 15 gennaio 1840 (cf. docc. nn. 44, 45).



6 Girolamo Evangelista.





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