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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume III. LETTERE (1840).
    • LETTERE 1840. 3 gennaio – 31 dicembre. nn. 221–436.
      • 275
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Mia Cara Sorella,1

Ho ricevuto la tua lettera, per la quale mi sono sentita trasportata ad esclamare: oh bontà del mio Gesù! oh santa carità! che rendi l’uomo superiore all’esser suo. Non è forse vero, Irene mia, questo?

Qual cosa mai fuori della santa carità avrebbe spinto il cuore del piissimo Sig. Arciprete2 a prendere di te nuovamente cura, che vil motivo ti tolse capricciosamente dalla sua direzione? Ah che dico mai! Permise ciò il buon Gesù per darci un mezzo onde purificare le anime nostre. Sì, questa ne fu la causa. Da tutta l’eternità Dio avea disposto che l’immaginazione tua dovesse prendere gli avvertimenti suoi con tale forza, per cui staccata la tua dalla sua volontà, ingratitudine mostrassi; ma non fia più così per l’avvenire.

Ricordati, mia cara, di ciò che S. Gio. Crisostomo dice: « è di chi ama, voler essere una cosa sola coll’oggetto del suo amore ». Rifletti come l’amantissimo Gesù tante prove ti diede del suo amore; adunque forte sia il tuo per Lui. Ogni altro desiderio da te sia lontano; e troverai la vera felicità, ponendo ogni tuo pensiero in Lui.

Io ti farò pregare dalle mie figlie quei lumi che necessari ti sono, perché adempire tu possa al tuo dover, e d’istillar ti sia dato nel cuor delle piccole figlie, che verranno a te affidate,


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il santo amore. L’esempio tuo sia la voce più forte, che le conduca ad amare il solo degno d’infinito amore.

Presentami doverosa al nobile Sig. tuo benefattore; digli ch’io non saprò mai dimenticarmi la carità, che ha teco usata.

Riveriscimi la promessa sua sposa e la di lei sorella; salutami la buona Angelina tua compagna.

Al R.mo Sig. Arciprete digli tutto quello che tu credi dimostrar possa il sentimento di rispetto e di venerazione, che tengo di lui. Ricordami alla degnissima sua sorella.

In altra occasione ti saprò dire qualche cosa per la tua patente. Ti lascio, mia cara, nei Cuori Santissimi di Gesù e di Maria; in essi credimi

                                        tua Aff.ma Sorella

                                                       Suor Maria Rachele

 

Venezia li 27 Aprile 1840

 

Alla Stimatissima Signora

La Sig.ra Irene Guardini
Verona





1 ASDR, reg. I [p. 170].



2 Don Gaetano Turri: cf. lett.  n. 172.







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