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Viva il Cuor di Gesù
e di Maria!
Illustre Sig. Co. Benefattor nostro,1
Ieri ho avuto il contento di veder vestire l’abito delle Suore tre
Tirolesi,2 le
quali vennero da Monsignore trovate atte a ciò.
Devo veramente confessarle che queste care creature, benché novizie, sorprendono
le più provette, per la fedeltà con cui eseguiscono i loro doveri.
Ma è proprio vero che in quest’esilio non si può gustare un piacere che
tosto interrotto viene da qualche amarezza.
La Sig.ria V.ra Ill.ma
ricorderà ch’io le dissi che mi dolevano le visite del padre della
Pavan,3 perché
ne temevo tristi conseguenze. Non a caso dissi questo, perché la stessa, che
confessar si deve buona, si mise in mente di non sentirsi di vivere separata
dal mondo; per cui suscitata io dico dal demonio, insistette nella opinione sua
di voler partire.
Il Superiore nostro ha la facoltà di sciogliere da ogni legame, perciò la
pose in libertà, per cui dimani si allontanerà dall’Istituto; e dice che va con
una sua santola.
Prevengo la bontà sua che riguardo questa cessale l’esercizio della
carità, la quale se vuol versare sopra qualche altra, che qui trovasi, il
Signore gliela rimeriterà; però se crede continuarla alla stessa anche fuori,
sarà buona cosa.
La Teresa Giustina fa bene, ed è dolentissima per la mala - 133 -
corrispondenza della
Pavan, ed assicura la carità di Lei che, coll’aiuto di Dio, non avrà questo
sconforto con essa.
I Sig.ri Co. Passi4 ora trovansi a predicare in
Roma. Il Sig. Co. D. Luca m’impose di tanto riverirla.
Piena di rispetto ho l’onore di dirmi
Umilissima
Dev.ma Obbl.ma Serva
Suor Maria Rachele Guardini
Venezia li 7 Maggio 18405
All’Illustre Signore
Il Sig. Co. Francesco Revedin
S.P. Mani
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