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Viva il Cuor di Gesù
e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1
Eccomi ad adempiere un dovere, dandole nuove della visita che Sua
Eminenza, l’ottimo nostro Cardinale Patriarca, fece ieri.2
Egli si portò, alle ore 10 antimeridiane, a visitare la chiesa del
SS.mo Nome di Gesù da Catullo.3 Poi
passò a S. Andrea, succursale di S. Nicola da Tolentino, e da colà poteva con
più prontezza venire da noi, prima che dalle Convalescenti;4 ma diede ordine al Maestro di
cerimonia di lasciarci le ultime, perché voleva con quiete trattenersi tra noi.
Quando giunse, eravamo ai piedi della scala col - 146 -
Padre Confessore5 e col Padre Casimiro6 affine di riceverlo.
Ha egli cominciato dal visitare gli altari, ed in quest’occasione ci
diede la Pastorale Benedizione; poi visitò i sacri arredi e, compiuta la
visita, chiamommi e dissemi che provava piacere in vedendo provveduto così bene
il culto esterno del Signore, e desiderommi ogni benedizione.7
Egli era seguito da più di venti persone tra Canonici e Sacerdoti. Io
vedevo lo zelante nostro Superiore Monsignor Balbi a compiacersi per quello che
udiva dalle labbra del Sacro Pastore, ed io provavo pena, perché credevomi
causa delle bugie che involontariamente diceva, encomiando la Rachele che poveretta
si conosce.
In quest’occasione erano riunite le Sorvegliatrici ed Assistenti, che
contano il numero di 50. Spiacevami dover fare l’ardita, perché avrei bramato
che il Sig. Parroco8 od il Sacerdote Assistente9 avesse parlato, ma vedendo che niuno favellava sopra
l’argomento Pia Opera, presi coraggio, gli presentai il Prospetto, dicendogli
che si erano riunite per ricevere dalla carità sua la Pastorale Benedizione.
Egli mi fece varie interrogazioni sopra i progressi suoi, e poi mi chiese
se doveva parlare loro. Risposi che non osavo ciò domandare, ma che utile
sarebbe stato. Di fatti egli le animò, colle parole del Santo Vangelo, alla
perseveranza ed al fervore; annunciò pure loro che tra non molto la
Sig.ria V.ra - 147 -
R.ma sarebbe
ritornato, per vedere se il campo, affidato a noi, viene lavorato bene; perciò
le pregava tutte [di] voler a gloria di Dio essere sollecite, affinché possa
avere la consolazione di vederne buoni frutti.
S’internò nell’Istituto, visitò anche la scuola esterna. Vedendo ch’era
per partire, temevo che si scordasse di visitare i privilegi10 ed i registri; avvisai Monsignore, che ne fece a Sua
Eminenza cenno, ed ebbe allora la bontà di dirmi che gli era caro il pensiero
di ritornare per quello che aveva promesso alla Paternità
V.ra R.ma,11 nel qual giorno avrebbe
avuto a cuore i privilegi; e m’impose di tanto riverirla.
Sono a pregarla, se può, di chiedermi da Sua Santità due Indulgenze: una,
che baciando o facendo baciare la medaglia, che porto dei Sacri Cuori e di S.
Dorotea, vi sia annessa un’Indulgenza; e la seconda, che mi fosse permesso avere
nella stanza, che abito, la Via Crucis
colle Indulgenze alla stessa concedute, facendola anche in compagnia con
qualche altra.
Le raccomando i nostri privilegi. Piena di rispetto le bacio la sacra
mano, pregandola della carità di benedirmi
Umilis.ma
Dev.ma Obbl.ma Figlia
Suor Maria Rachele Guardini
Venezia li 30 Maggio 1840
Al Molto Reverendo Signore
Il Molto
R.do Sig. Co. D. Luca Passi – Roma
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