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Viva il Cuor di Gesù
e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1
Io godo, pensando ch’Ella col degnissimo suo fratello2 saranno ritornati in seno alla stimatissima loro
famiglia, e mi lusingo l’avranno trovata bene.
Io le aggiungo altro piacere, ed è quello di narrarle che il giorno 12
Maria Rosa, la Taverna, Maria Benedetta
ed io abbiamo sostenuto gli esami verbali per la terza Classe.3
I quesiti, da essere eseguiti in iscritto, furono lasciati al nostro
Padre Confessore,4
il quale dovette, per adempire alle brame della Commissione, trovarsi molte ore
occupato, per poter attestare che furono eseguiti da noi.
Monsignore5 si contentò di stare
nell’Istituto 5 ore, onde trovarsi presente a tutti gli esami; ma il Signore
gli diede la consolazione, ben dovuta alla bontà sua, che tutte si diportarono
bene, ed io più che le altre ho esperimentato ciò che dice il buon Gesù: darò a
chi confida in me ciò ch’è necessario. Difatti le occupazioni del mio stato non
mi permettevano di studiare di giorno, e, benché sconcertata sia nella salute,
pure la notte facevo ciò che potevo, attendendo dal Signore quello che più mi
fosse abbisognato; ed Egli, infinitamente provvido, ha parlato per me.
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Il Sig.
Consigliere Ispettore6 si è preso il piacere, per
più giovare all’Istituto, di farmi molte interrogazioni, che disse non essere
dovute per gli esami. Pure, il caro Gesù non s’imbrogliò. Prima che partissero,
Monsignore fece entrare nell’Istituto tutti cinque gli esaminatori; e
mostrarono sommo aggradimento, avendo scoperto che vi regnano l’ordine e la
pulitezza. Giunti alla scuola di carità, restarono commossi, ed il Sig.
Consigliere, che anche prima aveva chiesto a Monsignore licenza di poter venire
a visitarci altre volte, espresse il desiderio suo, ed è che s’aumenti il
numero delle Maestre, acciò si possano loro affidare le Scuole Comunali,
essendo persuaso che la società ne trarrà da questo grande vantaggio.
Il giorno 11 ebbi l’unione a S. Cassiano ed ascrissi altre 5
Cooperatrici, le quali vennero di volontà e mostrano anche buon giudizio. In
tale giorno venne deciso che la seconda domenica di luglio faranno la funzione
per la Santa Protettrice della Compagnia,7 ed hanno la lusinga che troverassi presente anche la
Sig.ria V.ra R.ma.
Credo avrà ricevuto quella lettera, nella quale annunciavole che la Pia
Opera erasi posta nella seconda Parrocchia di Murano.8 Ora le dirò che ho convenuto
col Sig. Parroco di S. Simeone e la porremo anche in questa
Parrocchia.9
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Ella mi
faccia la carità [di] pregare, perché ne ho molto bisogno. Mi presenti doverosa
a tutti di sua nobile famiglia, ed anche ai R.di Sacerdoti
di Calcinate. Mi saluti pure tutte quelle anime che Lei crede, ma in
particolare mi ricordi alle donne di sua famiglia, alle quali ho tante volte
dato motivo d’esercitare la carità, soffrendomi nella loro compagnia.
Raccomandi a tutti la povera anima mia. Le includo la lettera che ho
scritto al Sig. Ziller,10
acciò sappia regolarsi se le vien tenuto qualche discorso in proposito.
Le tre Tirolesi11 conviene che siensi fatte
paura della proposta, che feci loro; ma io sono più contenta che rimangano
nelle famiglie loro, che portare la loro volontà nell’Istituto.
M’accerto che nel viaggio del Tirolo Ella troverà delle aspiranti; prima
d’impegnarsi, la prego di ben osservare se, oltre la bontà necessaria, hanno
talento; altrimenti non si fa niente. Ritenga sempre che, fintantoché vengono
patentate, abbiano il mantenimento e la mobilia necessaria.
Le bacio la sacra mano e mi dico
di Lei Umilis.ma
Dev.ma Obbl.ma Figlia
Suor Maria Rachele Guardini
Venezia
li 15 Giugno 1840
Al Molto Reverendo Signore
Il Molto
R.do Sig. Co. D. Luca Passi – Bergamo
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