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Viva il Cuor di Gesù
e di Maria!
Carissima,1
Quantunque non ci conosciamo personalmente, pure siamo unite nella santa
dilezione dell’amor di Gesù, e più strettamente ancora perché ambe cerchiamo
d’avviare al Signore anime create per amarlo; ma quanto è diversa la sua dalla
mia sorte!
Ella trovasi attorniata da anime, che hanno il prezioso tesoro
dell’innocenza, la quale lasciano sopra l’amabile loro volto trasparire, e
perciò consolano chi si trattiene con loro; ed oh qual felicità proverà essa,
insinuando in così teneri cuori la virtù, che ancor non ponno conoscere per la
poca età, ma attratti si sentono a seguirla, perché nelle vene loro scorre un
sangue puro, per cui, benché sieno figli d’Adamo, però rigenerati nel Santo
Battesimo e nutriti delle massime cristiane, più facilmente vincono se stessi.
Non cessi adunque, mia cara, di far porgere giornalmente qualche
preghiera al buon Gesù, acciò Egli voglia, per infinita sua carità, concederci
la grazia di vederlo da tutti conosciuto ed amato.
Io spero proprio che le orazioni di quelle anime innocenti, alla di Lei
cura affidate, potranno risarcire il dolcissimo Cuor di Gesù, e se Aronne e Hur
videro la necessità che Mosé tenesse le mani innalzate per vincere gli
Amaleciti,2 confesserò io pure che non trovo altro espediente, per
placare la giustizia di Dio, che eccitare le anime pure a pregare, acciò voglia
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togliere
dal mondo almeno una parte di quei mali, di cui si serve il nemico, per
pigliare nella rete i mal cauti.
Operando in questa maniera, Ella si chiamerà la benedizione del Signore,
perché essendo Egli nostro Capo, e noi suoi membri, ricorrendo a Lui colla
preghiera, si mette una siepe di spine alla strada, per cui il nemico non può
entrare.
Si faccia cuore, dilettissima, ed eseguisca con fedeltà il suo dovere; lo
stimi e tutta in Dio si trasformi, non desiderando nulla, nulla volendo fuori
del caro Gesù; e per amor suo tacitamente soffra quello che la carità sua saprà
mandarle per farla meritare. La prego dare un abbraccio per me a tutti i cari
figli della rispettabile famiglia, in cui si trova, e li preghi di non mai scordare l’anima della povera
Rachele, che tanto ha bisogno di orazioni, affinché cominci una volta davvero a
corrispondere all’infinita bontà di Gesù.
Particolarmente si ricordi nel prossimo lunedì,3 acciò nella
rinnovazione dei voti rinnovi lo spirito mio e tutta mi cambi in Dio.
Mi presenti, la prego, doverosa a tutti i Signori, e li assicuri che non
dimentico mai la tanta carità meco usata.4
La lascio nei SS. Cuori di Gesù e di
Maria, ed in essi mi creda
Aff.ma
nel Signore
Suor Maria Rachele Guardini
Venezia
li 29 Luglio 1840
Alla Stimatissima Signora
La
Sig.ra Maestra Gatti5
in casa dei Sig.ri Co. Passi
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