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Viva il Cuor di Gesù
e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1
Spero ch’Ella abbia ricevuto la mia in data ventidue corrente.2
Mi assicuro che la carità di Lei e del Signor Conte D. Marco, ammirando la
bontà dell’amabilissimo Gesù, saranno stati trasportati a per me rendere vivi
ringraziamenti.
Ella brama sapere qualche cosa delle Dame del Sacro Cuore,3 ma io
nulla posso dirle, non avendo ricevuto lettera.
Riguardo poi alle Regole4
dirolle, quantunque più volentieri tacerei, che avevo detto al proto di
attendere l’opinione di Lei, se dovevansi o no legarle, attesoché niun ordine
mi era stato dato dalla Signoria Vostra, ma egli premuroso non pazientò la
risposta.
Ieri sono stata dal Signor Cavaliere Battaggia, ed è ancor ammalato. Egli
mi ha fatto sapere da sua moglie che brama mi carichi della spedizione per
Genova,5 sicché uno di questi giorni mi porterò dal Signor Abate
Pianton,6 affine [di] ottenere - 246 -
il certificato per la spedizione; così potrò
sollecitare anche per i suoi.
Il Signor D. Antonio Ferrari spero avrà ricevuto la copia dalla Signoria
Vostra raccomandatami; ma per Roma, la debbo nuovamente pregare della
direzione, attesoché vennemi da una ragazza stracciata.
Il giorno ventisei è stato all’Istituto il Signor Barone Pascotini e sua
moglie,7 affine [di] verificare quanto avevano udito dal Signor Dottore8 circa la grazia ricevuta da
Maria Rosa.9
Venezia è grande, ma parlano tanto di un tal fatto. Sua Eminenza10 ha mandato a chiamarci dal
nostro Signor Parroco.11 Lo stesso è fuori di sé pel piacere.
Continuerò questa mia, quando sarò ritornata da Sua Eminenza.
Dì 28 agosto 1840
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Giorno
29: questa mattina visitammo il Signor Professore Rima, per ringraziarlo della
bontà, ch’ebbe per Maria Rosa. Egli è restato stupefatto vedendola, e le ha
raccomandato di saper conservare la grazia ricevuta.
Siamo pure state da Sua Eminenza, sempre a piedi. Egli mi ha ringraziata due
volte per essermi portata da lui colla graziata. Mi chiese della Signoria
Vostra, imponendomi tanto riverirla e dirle che si vede proprio l’Istituto
benedetto e sotto buoni auspici.
Ha voluto che raccontassimo l’accaduto. Rideva poi udendo ch’io rimproveravo
l’ammalata, perché mostrava poca fede.
Io scorgo in questa nuova grazia più tratti di misericordia. Voglia sua
carità ottenermi dal buon Gesù accrescimento nel suo santo amore, il quale mi
farà vincere ogni difficoltà.
Ieri sera, ho per la prima volta letto le Regole. Questa mattina, ho poi
pregato Monsignore12 di
mettere in pratica la conferenza che appartiene a lui,13 onde animarci
nel santo fervore.
Frattanto che sono stata dall’Eminentissimo Cardinal Patriarca, è venuto
all’Istituto il Signor Gar,14 mandatomi dal Reverendo D. Antonio
Ferrari.
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Ho tosto
inviato a lui un viglietto, assicurandolo che riceverò per particolar favore il
suo ritorno. Gli ho indicato inoltre l’ora certa di trovarmi.
Lascio pregandola di tutte benedirci. Bacio la sacra mano di Lei e del
Reverendo Conte D. Marco, al quale scriverò quando sarà nella sua cara
solitudine del Piano.15
Umilissima
Devotissima Obbligatissima
Serva
ed indegna Figlia
Suor
Maria Rachele Guardini
Venezia dall’Istituto di Santa Dorotea
dì 29 Agosto
1840
Al Molto Reverendo Signor Conte D. Luca Passi
Missionario Apostolico
Bergamo
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