- 249 -
336
Viva il Cuor di Gesù
e di Maria!
Molto Reverendo Signore,1
Ella ha voluto in parte risarcirmi del rincrescimento, che altre volte ho
provato per non sapere come si trovasse.
Sommo è stato il mio piacere in ricevere il gentilissimo di Lei foglio, e
gratissima le sono per avermi procurato la conoscenza del Signor Gar,2
il quale fu all’Istituto nel momento che mi trovavo dall’Eminentissimo
Cardinale Patriarca, onde seco lui ringraziare Iddio per una nuova grazia
ricevuta da una mia figlia,3 da grave malattia attaccata e
prodigiosamente guarita per intercessione di S.ta Dorotea
istantaneamente.
Tosto mi feci dovere inviargli un viglietto, che mostrava il contento che
avrei provato, se personalmente l’avessi potuto ringraziare per avermi favorito
la di Lei lettera; e gli indicavo il tempo che mi avrebbe trovata
nell’Istituto.
Il seguente giorno, egli è venuto. L’ho informato di tutto
ed assunse tenerci presenti al Gran Maggiordomo,4 ed assicurommi che è
proprio beato in pensare che sua sorella5
viene da me ricevuta. Per la dote pure abbiamo pattuito.
Lascio, per andare alle unioni di Murano.
Ritornata dalle Congregazioni,6 sono stata dall’ottimo - 250 -
nostro
Superiore.7 Colà ho avuto il piacere di nuovamente vedere il Signor
Gar, che è tornato a dichiararsi felice, per poter collocare nell’Istituto sua
sorella.
Riguardo alle giovani, che la Signoria Vostra R.da
venne pregata di esaminare,8 si ha col Signor Conte D. Luca stabilito
accettare quelle ch’Ella credute avrà adatte, perché non mi fido di lui,
essendo troppo facile a credere.
Godo in sentire che fra poco tempo potrà darmene alcune. Io Le sarò molto
grata e volentieri riceverolle, benché non abbiano la dote intiera, perché sono
persuasa che le raccomandate da Vostra Signoria riusciranno a meraviglia. Se
trovasse poi qualche bel talento, ed unisce testa quadra e buona salute, potrà
riceverlo colla sola mobiglia ed il mantenimento, fintantoché saranno approvate
per la terza classe elementare.
Per non abusare di sua bontà, lascio pregandola non dimenticarmi a Dio,
facendomi ricordare anche da chi Ella crede.
Bacio rispettosa la sacra sua mano, supplicandola benedirmi
Umilissima
Devotissima Obbligatissima
Serva
e Cugina
Suor
Maria Rachele Guardini
Venezia dall’Istituto di S.ta Dorotea il primo 7bre
1840
Al Molto Rev.do Signore
Il Molto
Rev.do Signor D. Antonio Ferrari
Cappellano in
Duomo a Trento
|