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Viva il Cuor di Gesù
e di Maria!
Reverenda Madre,1
Molte volte mi sono lusingata che la carità di Lei dovesse
spingerla ad impugnare la penna, onde confortare la poverella, ch’è obbligata
dall’obbedienza a girare per la città, mentre l’anima sua vorrebbe, col mezzo
della santa solitudine, ascendere il gran Monte, per riposarsi nella beata
Gerusalemme.
So bene che può dirmi col grande Apostolo che cerchi di tenere la mia
conversazione in cielo,2 benché sia necessità di calcare la terra. Ha
ragione; questo per misericordia del buon Gesù vo facendo ed è veramente
l’unico mezzo da me adoperato per confortare la povera mia anima, tante volte
oppressa dai mali, che tuttodì vede nel mondo.
La prego, dilettissima Madre, ricordarmi a Dio, e farmi presentare anche
dalle sue carissime Sorelle.
Preghino, per carità, pel ravvivamento della santa fede. - 294 -
Io credo che, se
l’infinita carità di Gesù ci donerà questa grazia, cesseranno i mali di cui
siamo attorniati; altrimenti, oh Dio! che ne verrà di tante anime create per
amar e servire il Signore?
Sì, glielo ripeto buona Madre (perché maggior premura si dieno a pregare
Iddio, interponendo le preghiere dell’amabilissima nostra Madre Maria), i
disordini più grandi, che si vedono, certamente nascono dall’indebolita fede.
Il cuor delle fanciulle trovasi pronto, ma le massime perverse che,
poverette, le vengono presentate, distruggono in loro, tante volte, le buone
disposizioni.
Non si scordi, per carità, della miserabile che scrive. Le ottenga questa
grazia di consumarsi tutta nella fornace del santo amore.
Ho avuta la fortuna di conoscere la famiglia santa del Marchese Lavradio
Ambasciatore Portoghese.3 Ah, perché il mondo non è pieno di queste
anime?
Capisco che se ciò fosse, prenderemmo troppo affetto alla terra. Noi
dobbiamo sospirare pel Paradiso; colà è dove ci goderemo senza sazietà né
stanchezza od immutabilità. Oh mio Dio! venga presto un sì caro giorno, l’anima
mia lo desidera con ardore.
Fra tutte le sue Sorelle, se crede ricordarmi particolarmente alla Bellesini,4
l’aggradirò.
Quando avrà l’opportunità di vedere la moglie del Signor
Ambasciatore,5 voglia per sua gentilezza presentarmi ad - 295 -
essa doverosa,
supplicandola ricordarmi al buon Gesù ed alla cara Mamma Maria.
Di
Lei
Umilissima
Obbligatissima Figlia
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S.ta Dorotea
il dì primo
Ottobre 1840
Alla Venerabile Suor Geltrude Maria
del Verbo Incarnato
nelle Adoratrici – Roma
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