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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Sia benedetto il buon Gesù, che si è compiaciuto volerci consolare, dandoci le Regole delle Perpetue Adoratrici.2 Voglia Egli, colla carità sua infinita, donarci la santa perseveranza, ed allora sì noi felici. Godo che la Sig.ria V.ra Rev.ma sospiri per l’eterna patria, e per me pure lo faccia, ma spero che il buon Gesù concederà a Lei quello che molte anime le pregano; perciò credo che lungi sia ancora il da Lei desiderato momento d’unirsi al Verbo Eterno. Ella mi perdoni, se così oso dire, ma rifletta un po’ che l’anima sua non è ancora consumata dal santo amore, né crocefissa con Gesù. Questo è quanto gli chiedo, ed il buon Gesù, infallibile nelle sue promesse, ha cominciato l’opera sua, nascondendosi dentro il suo cuore e, compiacendosi della fedeltà dell’amante suo, gode star ivi celato. Oh, beata sorte dell’anima, che opera in fede! Ah, potessimo far intendere questa verità ad ogni creatura! Allora sì, amerebbero tutte il nostro Gesù. Oh! come diceva bene l’Apostolo S. Filippo, quando invitava ognuno a conoscere il buon Gesù: Venite, diceva loro, e gustate quanto è soave il giogo del Signore.3 Sì, esso è proprio dolce, ma bisogna piegarsi, perché abbia ad esser leggero, ed aggiunger bisogna un voglio assoluto, per trionfare dei nemici. Mio Dio, di quanto è attorniata molte volte l’anima mia! In voi solo io pongo la mia confidenza, e voi vi compiacete di sostenermi nel gran combattimento. Per carità, R.mo Padre, non cessi di pregare per questa sua miserabile figlia, che molto confida nelle preci di quelli che in particolar modo hanno conoscimento di quanti bisogni ella abbonda. Ho scritto a Suor Geltrude del Verbo Incarnato,4 pregandola ricordarmi a Dio, ed anche i bisogni di questa città. Oh, come più fiate è oppressa l’anima mia! Qualche volta non ho potuto trattener le lagrime, vedendo la maggior parte dei cristiani peregrinare nella terra d’esilio, dimenticando affatto il suo Creatore. Vorrei veder tutte le anime assetate dell’acqua della fonte viva di Dio, ma quanto sono diversi i desideri di molti. Con la piena del dolore, io li veggo calcare la via dell’inferno; e tanto sente ribrezzo l’anima mia che, se le fosse concesso, esclamerebbe: sciogli, o Signore, i miei lacci, e donami l’eterno riposo; ma in quella vece prego lume dal buon Gesù, onde allontanare possa almeno qualcuna dalla strada larga. Ed Egli, carità infinita, anche ieri mi ha donato la consolazione di togliere una giovane dal prossimo pericolo di cadere,5 forse per sempre, nelle mani del nemico. Ora trovasi presso di me. Ella preghi e faccia pregare, acciò trionfi il nostro Gesù. Bacio alla Sig.ria V.ra R.da ed anche agli altri Sacerdoti fratelli6 la sacra mano, e la prego presentarmi doverosa a tutta la rispettabile sua famiglia, nonché alle Figlie della Carità7 ed alla Mangiagalli.8 Mi protesto colla più sentita stima e rispetto Umil.ma Dev.ma Obbl.ma serva ed indegna figlia
Il R.mo Sig. Co. D. Marco Passi – Bergamo
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