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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume III. LETTERE (1840).
    • LETTERE 1840. 3 gennaio – 31 dicembre. nn. 221–436.
      • 364
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Illustre Signore e Benefattor nostro,1

Molte volte ho desiderato scriverle due righe, onde narrarle come si diportano le giovani dalla carità di Lei sostenute, ma ho ritardato per darle nuove anche di ciò che abbiamo potuto fare in Chioggia.

Prima di tutto dirolle che la Giustina2 si diporta bene e conserva il vivo desiderio di abbracciare lo stato religioso; della Giovanna3 mi contento, ma non so fino a quando piacerà al buon Gesù di lasciarci trionfare di questo cuore.

Ambe sono gratissime alla carità, che la Sig.ria V.ra Ill.ma esercita sopra loro, e mi raccomandano presentargliele doverose.

Di Chioggia le dirò che, dopo aver da Monsignor Vescovo4 di colà ottenuta piena autorità per operare nella diocesi sua, mi sono presentata ai R.di Sig.ri Parroci di S. Andrea5 ed anche di S. Giacomo,6 ed omisi quello del duomo,7 attesoché avevano i Santi Esercizi, ma prese impegno il suddetto Sig. Parroco di S. Andrea d’istruire quello della cattedrale, e farà il possibile, perché anche quello abbracci la Pia


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Opera di S. Dorotea, dalla quale, io spero, ne vedranno buoni effetti.8

Ho promesso di presto ritornare colà, onde aggiungere un po’ di legne al fuoco che s’accenderà.

Il R.do Padre Giuseppe Renier m’impose di tanto riverire la Sig.ria V.ra Ill.ma. Egli mi ha fermata buon tratto di tempo, dove ho potuto scorgere in quelle sue giovani riunite lo spirito del Signore ben acceso.

Qui le cose progrediscono bene. Abbiamo avuto il Superiore colla Madre Superiora di Vicenza,9 e restarono, per grazia del Signore, soddisfattissimi dei progressi fatti nell’osservanza delle Regole da queste mie buone figlie, ma in mezzo a questo contento sa il buon Gesù trovar modi innumerevoli per farci meritare.

Lascio per non attediarla, assicurandola che tutti i giorni le preghiamo da Dio fortezza di sanità ed avanzamento di santità.

Piena di rispetto ho l’onore di dirmi

Umil.ma Dev.ma Obbl.ma serva

                                    Suor Maria Rachele Guardini

 

Venezia li 10 Ottobre 1840

 

All’Illustre Sig.re

Il Sig. Co. Francesco RevedinVenezia




1 ASDR, reg. I [pp. 231-232].



2 Teresa: aveva già fatto la vestizione, prendendo il nome di Dorotea.



3 Giordani: cf. lett. n. 388. È la nuova beneficata dal Revedin dopo l’uscita di Angela Pavan (cf. lett. n. 280).



4 Antonio Savorin.



5 Don Vincenzo Camuffo.



6 Don Giacinto Padoan.



7 Cf. lett. n. 358, nota 5.



8  La Pia Opera si sviluppò in Chioggia; nel 1858 risultavano iscritte oltre 900 fanciulle, divise in 30 drappelli con altrettante sorvegliatrici e circa 80 assistenti: cf. Almanacco diocesano di Chioggia, Venezia 1858, Tip. G.B.Merlo, pp. 13-14.



9 Don Antonio Farina e Madre Olivieri: cf. lett. nn. 349, 350, 351; doc. n. 58.






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