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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume III. LETTERE (1840).
    • LETTERE 1840. 3 gennaio – 31 dicembre. nn. 221–436.
      • 365
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365

 

Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Dilettissima in Gesù Cristo,1

La cara nostra Santa Teresa spesso chiedeva al buon Gesù il patire, oppure concesso le fosse di morire.2

Benché tanta distanza io abbia da tal Santa nell’amare, pure l’infinita bontà di Gesù mi concede la grazia di non volere che la sua santissima volontà, sempre amabilissima, in ogni evento.

Tenevomi veramente certa di poter seco Lei passar una qualche giornata, per far così un’improvvisata alla cara sua Sorella,3 ma diversamente era scritto nei decreti eterni, per cui rispettandoli ringrazio il buon Gesù, che tutto dispone.

Monsignore4 mi concederebbe volentieri di godere un poco della compagnia sua, quando ciò fosse possibile, ma l’esser egli costretto ad allontanarsi da Venezia, e l’attendere che facciamo delle Tirolesi, lo obbliga a rifiutare le grazie sue, aspettando altra occasione ad accettarle.


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La prego presentare i miei doveri al carissimo suo Sig. Padre5 e, scrivendo alla di Lei Sorella, faccia le mie congratulazioni per le benedizioni ricevute dal Signore nello sgravarsi.

Piena d’affezione mi dico

 

                    Amor.ma sorella in Gesù Cristo

                                   Suor Maria Rachele Guardini

 

Venezia li 16 Ottobre 1840

 

Alla Stim.ma Sig.ra

La Sig.ra Benedetta Dalmistro

S.P. Mani





1 ASDR, reg. I [p. 232].



2 Cf. lett. n. 316, nota 4.



3 Giuditta. Nata nel 1808, sposò a Murano Lorenzo Tozzi. Rimasta vedova, sposò l’avv. Luigi Basso di Padova, curatore testamentario di Benedetta. Fu vice anziana della Pia Opera nella parrocchia dei Santi Maria e Donato di Murano.

Erede residuaria delle sostanze di Benedetta, fu poco incline a cedere i beni della sorella, per cui sorsero dei conflitti con il Comune di Murano, la curia patriarcale, la parrocchia dei Santi Maria e Donato, che durarono un ventennio, fino alla delibera della Deputazione Provinciale del 28-10-1884.



4 Balbi.



5 Antonio (1772-1847). Era anziano dell’Opera di S. Raffaelecf. « Prospetto dell’Opera di S. Raffaele Arcangelo… nella Parrocchia dei Santi Maria e Donato di Murano », ms., [1836], ACPV. La famiglia era originaria di Maniago (Pordenone). Egli abitò prima a Murano, poi si trasferì a Venezia; infine ritornò a Murano, ove possedeva una fornace vetraria. Fu capo dell’amministrazione comunale, deputato dal 1821 al 1834, deputato politico nel 1835, di nuovo deputato dal 1844 al 1847, quando si dimise per motivi di salute. Stimato dal governo austriaco (1838 grande medaglia al merito civile), lo fu soprattutto dai suoi concittadini specialmente da quelli della parrocchia dei Santi Maria e Donato, per lo spirito di carità verso i poveri. Fece costruire la cappella di S. Filomena a fianco della basilica ed istituì un legato a beneficio di detta chiesa.






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