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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume III. LETTERE (1840).
    • LETTERE 1840. 3 gennaio – 31 dicembre. nn. 221–436.
      • 407
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Stimat.ma Sig.ra ed in G.C. Sorella dilettissima,1

La pregiatissima di Lei lettera mi ha consolata e, come fuor di me stessa, mi ha fatto esclamare: oh bontà del mio Gesù, quanto sei grande! Oh anima benedetta, da tutta l’eternità destinata da Dio per fare cotesto gran bene!

S’apparecchi a soffrire costantemente quello che piacerà al buon Gesù mandarle, costumando Egli corrispondere agli amanti suoi coi regali più distinti, e questi sono i patimenti, nascondendosi la benedizione del Signore nella croce. Di qual qualità voglia regalargliela, io non lo so; quello [che] posso certamente dire si è che, non volendo Ella che Gesù, saprà addolcirgliela.

Prenda coraggio, adunque, ad imitazione della Santa sua particolar protettrice Teresa; ami assai di patire accendendo questo l’anima del santo amore.2

Faccia la carità di pregarmi dal buon Gesù e dalla Santa questo spirito; ed oh, felice me, allora potrò sfidare le potenze infernali!

Solo ieri l’altro, ho potuto parlare con Monsignore3 nostro zelantissimo Superiore. Egli mi ha promesso di scrivere a Monsignor Arciprete di cotesta Cattedrale,4 più presto gli sarà possibile, affine di combinar le cose con ordine.


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Ora trovasi molto occupato, essendo mancato ai vivi Monsignor Vicario Generale,5 dovendo supplire in questa mansione, oltre quella che ha d’essere Arciprete della Basilica di S. Marco.

Ho scritto al Sig. Co. Passi,6 acciò mi faccia venire una qualche giovane, atta ad occupare il posto di quelle figlie che a Lei darò, ma non ho ancora ricevuto risposta.

Come le dissi anche personalmente, dovrà passare qualche mese avanti che le dia le Suore, desiderando che, al loro venire costì, abbiano a disimpegnare con frutto i loro doveri.

Le dirò a gloria di Dio che Sua Maestà l’Imperatrice Regina mi ha fatto tenere, la scorsa settimana, dal suo Gran Maggiordomo Dietrichstein una lettera, dove dice che fa voti, perché questa religiosa pianta metta sempre più forti radici e mandi numerosi e salutari frutti.7

Lascio per non attediarla, pregandola di ricordare noi tutte al Signore

Umil.ma ed aff.ma in G.C.

                                    Suor Maria Rachele Guardini

 

Venezia li 5 Dicembre 1840

 

Alla Stimat.ma Sig.ra – La Sig.ra Teresa Melchiori

In contrada Mezzocono, al civico n. 1294Padova




1 ASDR, reg. I [pp. 262-263].



2 Cf. lett. nn. 316, nota 4; 365.



3 Balbi.



4 Vincenzo Scarpa, nato a Este (Padova) il 26-6-1790 da Fortunato e Maria Cencherle. Ordinato sacerdote (12-6-1813), fu docente di lettere e di storia ecclesiastica nel seminario di Padova. Nel 1829 venne eletto canonico e arciprete della cattedrale. Si adoperò perché l’ex benedettina Madre M. Regina Zanolli accogliesse le Suore Dorotee nel convento di S. Pietro. Eletto vescovo (7-4-1854) di Belluno e Feltre, si recò per l’investitura a Vienna, ove morì il 5-5-1854: cf. «Libro dei Morti II B 12, 1854-56», ACP; G. Bellini, Sacerdoti educati nel seminario di Padova, cit., pp. 314-315; G. Pietrogrande, Biografie Estensi, Padova 1881, pp. 304-311.



5 Fortunato Rosata.



6 Cf. lett. n. 404.



7 Cf. doc. n. 59.






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