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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • Volume III. LETTERE (1840).
    • LETTERE 1840. 3 gennaio – 31 dicembre. nn. 221–436.
      • 409
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Mia diletta,1

Dalla cara vostra intendo che il buon Gesù anche quest’anno vi condusse nel ritiro, dove avrete meglio distinta la voce dello Sposo, che all’anima amante nella solitudine viepiù si lascia sentire.

M’immagino che colà trattenuta vi sarete 10 giorni. A vostra consolazione dirovvi ch’ebbi anch’io la fortuna di potermi, per un poco, porre in silenzio perfetto e, per conseguenza, nella solitudine, ed udite il come.

Una famiglia piissima eccitava il Superior nostro di concedermi a loro per qualche giorno, e volevano condurmi in campagna. Sembrava lo spirito mio godesse di questa dimanda, persuaso di poter un poco raccogliersi e pensare a sé, ma seppe l’Amato trovar modo di farlo, senza che mi allontanassi da queste sacre mura. Una infiammazione di petto ed irritazione intestinale mi prese,2 per cui vennemi vietato il ricevere ed il parlare. Così potei, con tutta comodità, ascoltare la voce dello Sposo, il quale si diletta annunciare che la via certa per unirsi prestamente ed intrinsicamente a Lui è quella del patire.

Mostriamo adunque, mia cara sorella, il nostro amore a Gesù, soffrendo volentieri tutto ciò che dalla benefica sua mano ci viene; diciamo col S. Giobbe: Noi ricevemmo da Dio il bene; perché ricuseremo o stentatamente soffriremo


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quello che all’umanità par duro, ma che giova allo spirito?3

Io spero non sarete priva di questo, perché non desiderate che Gesù. Ah! pregatelo questo Amante divino, acciò si lasci conoscere; per farsi amare, Egli si fece bambino, e tanto pochi corrispondono a Lui.

Come il sole non può entrare in una stanza, quando tutto è chiuso, così succede in molti cristiani; chiudono la porta della fede e ad ogni altra virtù, e rimangono nell’errore, cercando di togliere dal bene anche l’inesperta gioventù.

Qui la Pia Opera, per misericordia di Dio, si va estendendo. Fui anche a Chioggia dove, coll’assenso di quell’ottimo Vescovo,4 l’abbiamo messa pur in quella città.

Spero che anche costì anderà bene. Raccomandate alle cooperatrici la costanza.

Dite a tutti di vostra famiglia ch’io ricordo spesso al Signore la bontà avuta con me.

Riverite il vostro Confessore, con tutte quelle persone ch’ebbi il piacere di conoscere, e raccomandatemi alle loro orazioni.

Nei sacri Cuori di Gesù e di Maria credetemi

   Vostra aff.ma sorella in G.C.

                                   Suor Maria Rachele Guardini

Venezia li 8 Dicembre 1840

 

Alla Stimat.ma Signora

La Signora Marina MariniBrescia




1 ASDR, reg. I [pp. 264-265].



2 Cf. lett. nn. 378, 379, 381, ecc.



3 Cf. Gb. 2, 10.



4 Mons. Antonio Savorin: cf. lett. n. 314, nota 2.






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