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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Monsignore R.mo e Padre mio
benignissimo,1
Molte altre volte ho sentito il desiderio di presentarmi alla
Sig.ria V.ra R.ma,
ma il timore di toglierle un tempo troppo prezioso alle molte sue occupazioni
mi privò del piacere di ciò fare. Ma in questo santo tempo crederei mancare ad
un dovere, se non esprimessi i sentimenti dell’anima mia, la quale spesso
ricorda a Dio Signore la tanta carità dalla Sig.ria
V.ra R.ma ricevuta; ed in particolare
ciò faccio in questa santa novena, pregando l’amabilissimo Gesù [che], per le
lagrime ch’Ei sparse bambino nella culla, voglia donare a Lei la fortezza
necessaria onde sostener possa il gravoso ed elevato ministero suo, per cui
dolci le riescano i sudori, che dalla sua fronte cadranno per le pene che dovrà
soffrire, onde accrescere a Dio la gloria, e scorrendo anche per
V.ra Sig.ria R.ma
gli anni, non solo pieni li trovi ma colmi di opere sante.
Mi faccio dovere di lasciarle sentire che l’anima mia non cessa d’avere
vivissimi gl’impulsi per la vita di quiete, ma per adempire al voler di Dio,
che diversamente ora ha manifestato, faccio a me la dovuta violenza (e
nell’atto che sono tirata bearmi della vita celeste, non cesso esercitarmi
nella vita attiva) onde adempiere ai doveri del mio stato.
A di Lei consolazione le significherò essere io stata in
Chioggia,2 dove ho avuto da quel piissimo Vescovo3 la permissione - 437 -
di promuovere nella diocesi sua la Pia
Opera, la quale venne dai R.di Parrochi4 di quella città accolta e,
spero, ne vedremo buoni gli effetti.
Prego la bontà sua non dimenticarmi a Dio Signore, ritenendomi più che
mai bisognosa d’aiuto, perchè sono nell’esilio, il quale soffro con penitente
volontà.
Rispettosa le bacio il sacro Anello ed ho l’onore di dirmi
Umil.ma
Dev.ma Obbl.ma serva
Suor Maria Rachele Guardini
Venezia il 22 Dicembre 1840
A Monsignore Illustrissimo
Il
Reverendissimo Monsignor Carlo Ferrari
Piissimo e
Zelantissimo Vescovo di Brescia
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