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Viva il Cuor di Gesù
e di Maria!
Stimat.mo Sig. Carlo fratello in
G.C. Caris.mo,1
Oh come rapido sen scorre il tempo! La divina Provvidenza anche
quest’anno mi concede poterle augurare quella copia di benedizioni, che
l’ardente suo cuore abbisogna, onde soddisfarlo esercitando al solito
abbondanza di carità; quella carità che Gesù venne a portarci dal cielo, affine
d’insegnarci la via più sicura e facile per giungere ad unirsi a Lui.
Questo tenero amante ha eletto un mezzo tanto penoso per Lui, onde
acquistarsi il nostro amore, e nascose lo splendore della sua divinità, che
avrebbeci abbagliati.
Egli, sufficiente a se stesso, dice trovar le sue delizie a stare con
noi.2
Ponga Ella in esercizio la bontà sua e mi preghi dal Bambino Gesù
quell’amore costante e fervoroso, ch’è ben dovuto ad uno Sposo, che contentossi
di patire ed esser crocefisso per puro amore.
Egli meco si unisca anche a ringraziarlo per le benedizioni che continuamente
versa, per sola sua misericordia, sopra questa creatura immeritevolissima, e mi
ottenga la grazia di corrispondere una volta ai tratti infiniti della carità
sua. Ed io, l’assicuro, non cesserò pregarle accrescimento nel santo amore,
nonché salute acciò prestar si possa in beneficio di tante creature le quali,
assistite da Lei, meno sensibili rendansi loro le pene della vita.
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Ho
pensato di metterla in esercizio di carità io pure, onde abbia a cooperare al
bene di tante anime che ne abbisognano.
La perdita, che ho fatta di un grande nostro benefattore nella persona
del Sig. Co. Francesco Revedin3
preso da colpo apoplettico, mi svegliò il pensiero di ricorrere a Lei, acciò
volesse interessare il Sig. Taffelli (che tante buone disposizioni aveva per
farmi la dote, acciò potessi entrare nel paradiso della terra, cioè nelle
Adoratrici) ad ascriversi benefattore di questo povero Istituto.
Lascio a Lei fargli conoscere il bene, che può venirne da questa pia
istituzione, se Dio soavemente spinge coloro che hanno mezzi a sovvenirci.
Se non potesse riuscire presso il sunnomato Sig.re,
cerchi procurarsi tanto merito per mezzo di qualche altra persona.
Io la pongo nel Costato di Gesù, dove la visiterò spesso. Favorisca
presentarmi doverosa alla carissima sua Nuora4
e con chi crede, augurando anche ogni felicità pel prossimo novello anno.
In questa occasione ho scritto a Monsignor Vescovo.5 Se a lui si
presenta, gli baci per me il Sacro Anello.
Piena di stima e di obbligazione mi dichiaro
Suor Maria Rachele Guardini
Venezia li 24
Dicembre 1840
Allo Stimat.mo Sig.re
Il Sig. Carlo
Manziana – Brescia
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