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46. Lettera di don Luca al Farina.1
V. G. e M.
Molto Rev.do
Sig.re ed Amico CaR.mo
Non so dirle quanto le preg.me sue mi sieno
care.2 Ho scritto alla Sr. Maria Rachele di trascriverle due brani di
lettera di Roma e di Fermo, perché conosca le benedizioni di Dio sopra la pia
Opera.3 Con l’Instituto che sostiene questo bene, la consolazione è
veramente piena vedendo il bene durevole. Prima si aveva sempre timore. Mi ha
grandemente consolato collo scrivermi che presto il Noviziato sarà in ordine.
Mi pare che sarebbe assai utile che facesse venire da Brescia - 474 -
dall’Instituto del
Can.co Pavoni4
alcune vite della Capitanio5
per metterle nelle camere del Noviziato, e si formino sopra un tanto modello,
che non può essere più opportuno.
Senta, quest’Instituto è opera di Dio, e Dio compirà l’opera sua; animi
tutte le sue figlie a grande confidenza, e vedrà meraviglie.
Ed il Sig. Parroco dei Carmini… Lasciamo fare al Signore. Non egualmente
il Signore comparte le sue benedizioni. In un luogo si trova facilità per una
cosa, in un altro per una diversa.
La visita del Sig. Fogazzaro ha giovato?6
Mi raccomandi al Sig.re. Pregandola dei miei rispetti alla
Sig.ra Direttrice7
al Sig. Felice8 mi protesto
di
V.S.R.
Um.mo
Obb.mo Servo ed Aff.mo Amico
Se
Luca Passi
S.to Pon. Terni
li 14 Marzo 1840
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