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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

IntraText CT - Lettura del testo

  • Volume III. LETTERE (1840).
    • DOCUMENTI 1840. nn. 39-59.
      • 46. Lettera di don Luca al Farina.
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46. Lettera di don Luca al Farina.1

 

 

V. G. e M.

 

Molto Rev.do Sig.re ed Amico CaR.mo

Non so dirle quanto le preg.me sue mi sieno care.2 Ho scritto alla Sr. Maria Rachele di trascriverle due brani di lettera di Roma e di Fermo, perché conosca le benedizioni di Dio sopra la pia Opera.3 Con l’Instituto che sostiene questo bene, la consolazione è veramente piena vedendo il bene durevole. Prima si aveva sempre timore. Mi ha grandemente consolato collo scrivermi che presto il Noviziato sarà in ordine. Mi pare che sarebbe assai utile che facesse venire da Brescia


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dall’Instituto del Can.co Pavoni4 alcune vite della Capitanio5 per metterle nelle camere del Noviziato, e si formino sopra un tanto modello, che non può essere più opportuno.

Senta, quest’Instituto è opera di Dio, e Dio compirà l’opera sua; animi tutte le sue figlie a grande confidenza, e vedrà meraviglie.

Ed il Sig. Parroco dei CarminiLasciamo fare al Signore. Non egualmente il Signore comparte le sue benedizioni. In un luogo si trova facilità per una cosa, in un altro per una diversa.

La visita del Sig. Fogazzaro ha giovato?6 Mi raccomandi al Sig.re. Pregandola dei miei rispetti alla Sig.ra Direttrice7 al Sig. Felice8 mi protesto

                                     di V.S.R.

Um.mo Obb.mo Servo ed Aff.mo Amico

                                                   Se Luca Passi

 

S.to Pon. Terni li 14 Marzo 1840

 

 





1 ASDV, I. 148.



2 Il 6-3-1840 il Farina gli aveva scritto: «Gli affari continuano bene, e spero anche di potere dar cominciamento alla fabbrica del Noviziato secondo il sistema del Regolamento.

Il Sig. Parroco de’ Carmini, che fu da me veduto più volte, non fece mai nessun cenno sopra quanto seco Lei dispose in anticipazione. Io vedendo questa mutolezza l’altro ieri apersi la bocca e gli dissi ciò ch’Ella stesso mi aveva significato. Mi rispose in modo indeterminato che aveva egli una Maestra, che la scuola dipende da Lui, e che deve essere regolata a suo modo. Credei di dire che anche nel nostro caso egli avrebbe un’ingerenza. Per altro se la nostra cooperazione per avventura le dasse ombra, si tenesse pure isolato come fin qua.

Lo creda, Sig. Conte Don Luca, finché Ella è qui, avrà buone parole ma quando è fuori, la fanno a loro modo.

Ella mi raccomandi al Signore perché continui la sua benedizione, ed abbia mezzi per sussistere. Memento semper ed a Roma, ed a S. Filomena, ed in ogni luogo»: minuta in ASDV, A.I., b. 1827-1842, n. 64.



3 Madre Rachele eseguì il desiderio di don Luca, con la lettera del 20‑3-1840 (n. 255).



4 Lodovico, nato a Brescia l’11-9-1784 e morto a Saiano (Brescia) il 1-4-1849: cf. A. Palazzini, Pavoni Lodovico, in Dizionario degli Istituti di perfezione, vol. VI, Roma 1980, coll. 1295-1297; Id., Figli di Maria Immacolata (Pavoniani), ibid., vol. III, Roma 1976, coll. 1507-1513.



5 Cf. doc. n. 10, nota 2.



6 Cf. doc. n. 52.



7 Madre Redenta Olivieri.



8  De Maria.






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