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Vincenzo Carbone
Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini

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  • VOLUME IV. LETTERE (1841-1842)
    • LETTERE 1841. 4 gennaio – 29 novembre. nn. 437–617.
      • 439
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

 

Molto Reverendo Signore,1

Dalla pregiatissima di Lei in data 31 decorso mese intendo che le sorelle Oliva perseverano nella santa loro vocazione.

Siane ringraziato il buon Gesù! Io lo prego di concedere a loro la grazia di vincere nel combattimento che devono sostenere colla famiglia loro. Questo sarà un mezzo per preparare le loro anime ad esercitarsi nella santa carità in particolar modo.

Riguardo alle giovani sue parrocchiane, dalla carità sua raccomandatemi, dirolle che presentemente ho ricevuto il numero conveniente per l’Istituto nostro, per cui non avendo fin qui lo stesso fondi propri, è necessario che usi della ben dovuta prudenza, onde non avermi a pentire; tuttavia s’Ella crede che la giovane, avente i 400 fiorini e la mobiglia, sia capace di divenire una brava e buona maestra, quando la stessa si contenti di pagare il mantenimento fintantoché viene approvata, potrà unirla alle sorelle Oliva, ma la prevengo che al suo entrare dev’essere provveduta del letto e della mobiglia necessaria per la stanza e personale.

I primi 6 mesi, potranno indossare i soliti loro abiti; passati questi, corrispondendo bene, dovranno provvedersi del necessario per vestir l’abito delle Suore di S.ta Dorotea.


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Raccomando alla sua prudenza l’indagare se è ben fornita della interna mortificazione, nonché della disinvoltura sufficiente, onde poter cooperare in vantaggio delle indigenti fanciulle, essendo questo lo scopo dell’Istituto nostro.

Ella mi faccia la carità ricordarmi al Signore particolarmente nel Santo Sacrificio, e credami piena di rispetto per Lei

                                           Umilissima Devotissima Serva

                                   Suor Maria Rachele Guardini

 

Dall’Istituto di S.ta Dorotea

Venezia li 6 Gennaio 1841

 

Al Molto Reverendo Signore

Il Sig. D. Giovanni Berrera

Parroco zelantissimo a Livo di Val di Non in Tirolo

 

 

 





1 ASDR, reg. II, pp. 1-2. Don Giovanni Berrera, nato a Monclassico (Trento) il 22-6-1802, fu ordinato sacerdote il 24-6-1825. Dal 1831 esercitò il ministero a Vermiglio; divenne poi parroco di Livo e dal 1841 al 1855 fu arciprete di Ossana. Morì a Revò nel 1884: cf. G. Ciccolini, Ossana nelle sue memorie, Malè 1913, Tip. Ed. SolandraG. Mariotti, p. 256.






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