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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1
Per mezzo della
Sig.ra Costa io seppi che il buon Gesù si è degnato di
visitarla nel modo il più affettuoso. Perciò sentomi spinta domandarle se
l’anima sua può ancor comandare come regina, nel qual caso la prego chiedere
per me tutto quello che mi abbisogna, perché adempia sempre l’amabilissima sua
volontà. Ma se anche tolto Le venne così prestamente la corona dell’infermità,
sarò contenta e seco Lei mi consolerò persuasa ch’Ella abbia bene approfittato
dei preziosi momenti, nei quali Dio avrà soavemente parlato e fortificato lo
spirito suo.
Speravo io pure di ascoltare nel
silenzio della stanza la voce del buon Gesù nel corso delle SS. Feste
Natalizie, ma l’ottimo nostro Superiore2
non volle permetterlo, anzi vedendomi forse troppo contenta, perché attaccata
dalla febbre gioivo persuasa che la volontà di Dio si fosse manifestata, mi
diede l’obbedienza di attendere con attività e vegliare, affine di adempiere ai
doveri del mio stato; per cui sentivo, come a lui dissi, l’umanità mia a
gridargli crudele, benché lo spirito fosse tranquillo, anzi dirò meglio godeva
di questa disposizione suprema.
Scorgo dalla lettera del
R.do Sig. Co. Don Luca, diretta alla buona Maria Rosa, che
col compiere di questo mese saranno ambidue in questa sua povera Casa, nella
quale godranno - 27 -
ammirando più da vicino le opere della bontà e
provvidenza di Dio.3
Io prego la loro carità
ricordarsi portarmi dei libri Pia Opera
ed anche, se è possibile, i dialoghi stampati a Brescia.
Il nostro caritativo confessore4 tanto li riverisce; lo stesso
si lusinga che il Sig. Co. D. Luca ricorderassi il libretto, cioè ristretto
della vita di Donna Giuseppina.5
Dalla Sig.ra
Donna Teresa Dugnani seppi che il Sig. Polti Petazzi ha disposto 300 £ milanesi
per l’Istituto.6 Qualche
cosa pare ch’ella pure voglia fare. Io l’ho pregata di far ciò tenere a loro,
ed intanto vado facendo sopra quelli qualche bene.
Dal Sig. D. Berrera7 ed anche dal
R.do Dalla Piazza8
seppi che le sorelle Oliva9
hanno determinato di portarsi in Venezia, quantunque i parenti loro sieno molto
contrari.
Anche D. Ferrari10 ha ricevuto tre giovani, non
so a quali condizioni, anzi mi venne scritto essere una mia cugina.11
Prego il Signore che le vesta del suo
Santo Spirito, perché ne abbiamo bisogno.
Lei ricordi al Sig. Co. D. Luca di
non determinare tempo - 28 -
per Padova, perché assolutamente sarei
imbrogliata, non avendo individui adattati.12
Mi assicuro sarà giunto anche alle orecchie
loro la perdita di quel gran Vescovo di Chioggia.13
Oh che panegirico è questo! Egli
aveva franche 100 £ venete al giorno, e fu ritrovato
con mezza svanzica e tre camicie.
Favorisca presentarmi doverosa alla
rispettabile di Lei famiglia ed ai R.di Sacerdoti di
Calcinate,14 e mi
raccomandi alle orazioni loro.
Piena di rispetto Le bacio la sacra
mano, pregandola della carità di benedirmi
Umilissima Dev.ma Obbl.ma
Serva ed indegna Figlia
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S.ta Dorotea
Venezia Gennaio 184115
Al Molto R.do Signore
Il Molto R.do Sig. Conte D. Marco
Passi
Bergamo
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