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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Mia Dilettissima,1
Grazie vi rendo per la premura che vi
siete presa di soddisfare il mio desiderio che, quantunque innocente, pur volli
per molto tempo tenervi celato, affine di farne al buon Gesù l’offerta.
Ho sentito con allegrezza che la
nostra buona Rover2 sia
tenuta molto vicina al nostro caro Gesù, il quale – infinita carità – donale
una pazienza edificante.
Godo pure che vostra sorella
Baldessari3 sia sovente
anch’essa dal buon Gesù visitata; e spero che voi pure sarete di quando in
quando favorita.
Oh quanti motivi tengo anch’io per
ringraziare il Sommo Bene! Non così tosto compiace i miei Superiori,
togliendomi quelle malattie che m’impedirebbero l’esecuzione dei miei doveri,
che altri piccoli mali regalami, per cui sempre ho presente il mio niente.
Industria è questa, io credo, del
Santo Amore; voi per me beneditelo e pregatelo di sempre tenermi la sua santa
mano sul capo.
Mi lusingo che tutti della vostra
famiglia cresceranno nelle virtù, avendo negli anni scorsi potuto conoscere che
possedevano il santo fuoco della carità. Desidero che questa li consumi nella
vita presente, acciò possano tutti tutti godere della visione beatifica di Dio.
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Favorite presentarmi a loro
doverosa ed augurate loro piena di benedizioni; ciò farete col Molto R.do Padre
Angeli,4 Signor Don Pannoncini5
e con chi voi credete, raccomandando a tutti di ricordare al buon Gesù la
povera mia anima.
Io sento una grande brama, che a voi
espongo, la quale consulterete col Molto R.do Padre Angeli,
e s’egli la troverà pura, mi scriverete.
Amerei che, oltre alle altre unioni
di spirito che abbiamo, formassimo questa: di trovarci, un’ora ogni giorno,
unite in conversazione deliziosa, se il buon Gesù ce la concederà, nel Costato
amorosissimo [del] nostro Redentore, nel qual luogo potremo trattenerci a
considerare un poco l’infinita sua carità nell’istituzione del Santissimo
Sacramento; ed un’altra parte dell’ora ricorderemo i disprezzi e le ingiurie
ch’Egli sostenne per nostro amore, concludendo la nostra conversazione con una
breve preghiera, perché il misericordioso Iddio ci conceda lo spirito di umiltà
e l’amore ai patimenti.
L’ora sembrerebbemi propizia quella
dalle due alle tre pomeridiane, essendo in questa cessato, come comunemente si
crede, di vivere il buon Gesù.
Trovo di non aver detto che tal
unione non debba punto impedire i nostri doveri, bastando slanci amorosi, se
non potremo trattenerci come ameremmo.6
I Superiori miei hanno disposto che
il viaggio di Bologna sia presentemente differito,7 attesa la
continuazione di - 104 -
un poco d’infiammazione, che lasciami tuttavia
disimpegnare i miei doveri. In quella vece hanno stabilito che un Parroco di
colà qui venga per condurre le due giovani,8 che verranno affine
d’instituirsi per fondare in quella città, al quale tempo dicono che, piacendo
a Dio, io anderò ad accompagnarle.
Vi lascio mia cara nei Sacri Cuori
dove qualche volta visiterovvi
la vostra Aff.ma
Sorella in Gesù Cristo
Suor
Maria Rachele Guardini
Scritta il giorno della Risurrezione 1841 [11
aprile]
Alla Stimatissima Signora
La
Signora Giovanna Larcher
Trento
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