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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Dilettissima,1
Dalla carissima vostra2 lettera intendo che trovasi nell’animo
vostro combattimento, cioè fortezza e dolore; veggovi pure esultare per
l’avvicinarsi del tempo che chiamar vi potrete con più ragione le serve del
Signore; dico con più ragione in quanto che, staccandovi da tutto quello che è
caro all’umanità, preferite una vita povera e penosa, onde rendervi più care al
buon Gesù, il quale nulla omise, affine di addolcirci la via che conduce a Lui,
e quantunque dessa sia intrecciata di spine, pure giungerete alla felice meta
senza timori, la calcherete coraggiosamente, soffrendo in pace qualche puntura.
Ieri sono stata fuori dell’Istituto,
affine di vedere la lana per voi, e dimani verrà qui portata. Così farò
apparecchiare i materassi coll’occorrente.
Godo che l’amatissimo vostro Signor
Padre3 vi doni la
consolazione di vederlo rassegnato. Presentatemi a lui doverosa e ditegli a mio
nome che quelle spine, le quali ora gli trafiggono il cuore, avrà la
compiacenza di vederle in altro tempo, cioè nella celeste patria, mutate in
preziose gemme, le quali più risplendenti formeranno la corona annunciante le
virtù da lui praticate.
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Dite per me tante cose alla
Sig.ra Marini4
ed alla cara sua famiglia. Pregate anche il Sig. Carlo Manziana di presentarmi
rispettosa a Monsignor Vescovo5
di costì, e raccomandatemi alle orazioni di tutti.
Credetemi quale mi do il piacere di
segnarmi, di voi nei Sacri Cuori
Amorosissima
Madre
Suor
Maria Rachele Guardini
Aprile 1841
Alla Stimatissima Signora
La
Signora Maria Teresa Roberti
Brescia
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