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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!

Illustre Signor Conte,¹

Dalla di Lei lettera intendo che la minorenne Giovanelli,² sostenuta dalla sua carità, non ha mezzi ond’essere provveduta di quanto le abbisogna, per cui prego la di Lei bontà voler Ella meco unirsi per farle qualche cosa, del che Dio largamente la ricompenserà.

Riguardo poi al consiglio, ch’Ella crede aver dato noi alla suddetta, è in errore, mentre non sapevamo neppure il perché fosse chiamata. Ricordo bene d’aver raccomandato alla giovanetta (che palpitante venne da me prima d’andare al Tribunale) di esaminare quello che avrebbe detto, per non trovarsi poi pentita d’avere operato contro la giustizia.

Ecco quello [che] allora dissi e che ripeterei anche al presente, nulla essendovi che s’opponga al vero. Difatti esaminata la Giovanelli diede in sul momento la determinazione, onde dev’Ella conoscere che le Suore di S. Dorotea nulla hanno cooperato riguardo all’aperta inquisizione.

Desidero ch’Ella si rimetta presto dal suo riscaldo, e doni l’onore alla giovanetta di poterle gratissima baciare la mano

                      Umilissima ed Obbl.ma Serva

                                   Suor Maria Rachele Guardini

Dall’Istituto di S. Dorotea – Venezia li 10 Maggio 1841

All’Illustre Signore – Il Sig. Co. Bembo

S. Vitale n. 2373 – Venezia