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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Molto
R.do Signore,1
Ieri ho avuto il piacere di avere la
pregiatissima di Lei segnata 8 decorso gennaio, in unione alla quale vi era il
libro ch’Ella ha favorito di regalarmi.
Tosto ho letto quello che vien detto
della celebre Donna, di cui porto il nome, mi corse nella mente il desiderio di
possedere le virtù sue. Tra le altre mi preghi la Sig.ria
Vostra R.da l’ingenuità e lo zelo senza imprudenza, e la
dolcezza esente dalla debolezza, ed un grande amore di Dio, poiché io credo
essermi queste molto importanti, onde adempiere possa fedelmente la volontà
divina.
Questa mattina ho cominciato a
leggere della creazione. Sentivo pel piacere l’anima mia elettrizzarsi, avendo
trovato una grande nitidezza di idee nello scrittore, che sembranmi atte a
convincere quelli ancora che avessero mal fondamentate le proprie.
Sono a Lei gratissima del dono, che
conserverò come una cara memoria. Dacché ebbi l’onore di conoscerla, spesso
l’ho ricordata a Dio.
Mi lusingo si troverà in buona
salute, del che ne godo assai; spero che questo sia pure dei compagni suoi di
viaggio.2 Quando ha l’opportunità, mi ricordi a loro con rispetto, e li
preghi di presentare spesso i miei bisogni a Dio Signore; questa grazia attendo
anche dalla carità sua.
Tutte le mie figlie meco si uniscono
a baciarle la sacra - 149 -
mano. Una giovinetta poi si è offerta per
imparare la bella strofetta sulle prime lagrime di Gesù Bambino.
Oh com’è tenera! bastava sì una
lagrima, un suo sospiro per riscattarci; ma la forza, con cui da tutta
l’eternità ci amò, seppe trovar modo per eccessivamente patire e con noi
restare, onde impegnarci ad amarlo.
L’anima mia sente vivo questo
desiderio, e va sospirando il momento di amarlo come conviene, per cui soffre
in pace star nell’esilio, onde dargli gusto.
Trovandosi Ella con Monsignor Teloni,
gli dica ciò che crede per animarlo a non istancarsi nell’opera intrapresa del
nostro Istituto nella gran capitale del mondo, ma lo apparecchi a soffrire,
perché non so esservi mai stata opera del Signore senza contraddizioni.
Domattina farò tenere all’Annetta3 la strofetta con due mie righe.
Perdoni della prolissità, ma non
posso chiudere questa mia senza pregarla di baciare, quando potrà, il piede per
me a Sua Santità,4 l’amorosissimo nostro Padre.
Piena di rispetto ho l’onore di
segnarmi della Sig.ria V.ra R.da
Umilissima Dev.ma
Obbl.ma Serva
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia li 17 Maggio 1841
Al Molto R.do Signore
Il Molto R.do Sig. Professore
Paolo Baròla
Segretario di Sua Eminenza il Cardinale Pacca –
Roma
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