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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Molto R.do Padre,1
Nell’atto in cui ricevei la carissima
sua lettera in data 24 decorso maggio,2 mi è anche arrivata una della
mia sorella Marietta, colla quale dicevami trovarsi la mia mamma meglio; pure
ho lasciato vedere la pregiatissima di Lei a Monsignore, disposta a fare quello
verrammi da Lui comandato; ed ora mi faccio dovere di significarglielo.
Per quanto ho potuto comprendere,
pare che il tenero cuore di Monsignore non gli permettesse di privarmi della
consolazione di rivedere la cara mia mamma, quando fosse continuata la
malattia; ma essendo ella migliorata, depose il pensiero, ed abbiamo ambi
ringraziato Iddio Signore.
Sono pure a Lei obbligata per la
permissione datami di prendere il denaro, se fosse bisognato il viaggio.
Ella conosce appieno la Rachele che,
quantunque molte volte voglia dessa fare la cattiva, Dio infinitamente buono
non glielo permette, avendola munita di un cuore secondo il suo volere, e di
una volontà che vorrebbe essere pertinace, ma è pieghevole, per cui adora ogni
disposizione suprema e non potrebbe opporsi al divino volere, perché lo ama,
direi, se fosse possibile, infinitamente. Tutto questo per opera del
divino amore, altrimenti commetterebbe tutti quei mali di cui tanta pena
sente in vederli tutto il giorno nel mondo.
Desidero di sapere come vanno costì
gli affari della - 164 -
fondazione.3 Io non cesso, benché
miserabile, di pregare e far pregare, acciò Dio li benedica.
Della mia salute dirolle che l’assenso4 avuto dal nostro caritatevole
Monsignore sia efficace, attesoché non mi ricordo d’aver mai sentito in me
tanta lena, quanta al presente. Ciò parmi meraviglioso, atteso il caldo che per
altro molto m’abbatte. Però ho cominciato i bagni, onde togliermi quel grande
ardore, che mi tiene sempre compagnia.
Favorisca presentarmi doverosa al
R.mo Monsignor Teloni, nonché a quelle persone ch’io ebbi
la fortuna di conoscere. A tutti raccomando la povera anima mia.
Cerchi Ella di ben fortificare il
primo, se vuole che l’Istituto nostro riesca bene, ma lo apparecchi a soffrire
per amore del buon Gesù.
Le raccomando quanto le ho nominato
nell’ultima mia.5
Il Sig. Maestro vuole ch’io Le dica
di aver trovato nella lettera scrittale in francese vari errori.6 È
tanto che volerle mostrare l’ardimento mio di averla spedita, senza fatta
correggere. Il manifestare a chi devo la mia miseria, non mi è di gran pena.
Rispettosa, le bacio la sacra mano,
pregandola di tutte benedirci e presto visitarci
Umil.ma
Dev.ma Obbl.ma
Aff.ma Figlia
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea – Venezia
il primo Giugno 1841
Al
Molto R.do Signore – Il Sig. Co. D. Luca Passi – Roma
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