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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
R.mo Monsignore,1
La pregiatissima sua, segnata in data
primo corrente,2 mi ha consolata, intendendo da quella il
miglioramento fatto in salute dalla mia buona Madre.3
Ho pur goduto intendere l’acquisto
ch’Ella fece delle Tirolesi. Desidero che i diportamenti loro siano tali da
accrescere sempre più il suo contentamento.
Sono spiacente per la Venzo e prego
Iddio benedetto a disporre tutto ciò che è più vantaggioso per la sua anima.
M’immagino l’afflizione della cugina.4 Favorisca di salutarla e dirle
che pochi giorni fa ho chiesto a due Padri Cappuccini di suo fratello,5
e mi dissero che stava bene.
Sento pure gratitudine per
l’eccitamento, ch’Ella mi dà di costanza e rassegnazione nell’opera del
Signore, fin qui benedetta.
Con santa semplicità dirolle che, se
il buon Gesù fissa fissa non mi tenesse la sua santa mano sopra il capo,
neppure un momento forse persevererei; ma il riflesso che trovomi in
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questo stato per volontà di Dio, sento tutto dì nuova
lena, benché non poche pene provi per la pesante carica ch’io tengo.
Ella mi preghi, per carità, ciò che
m’abbisogna, onde fedelmente adempire possa a tutti i miei doveri.
Ho presentato a Monsignore nostro
Superiore6 i suoi
complimenti, ed egli corrisponde cordialmente.
Gli ho anche manifestato il cortese
invito, che la Sig.ria Vostra si è degnata di farmi per la
prossima stagione, del quale gliene sono gratissima.
Egli sorridendo mi ha fatto conoscere
ch’io devo corrispondere alla grazia, datami dal Signore, in rimettermi
coll’operare, essendovi un gran bisogno a Venezia.
Lascio per non abusare della bontà
sua, pregandola di presentarmi doverosa alla mia Madre e Sorelle, nonché
salutarmi le ragazze.
Le bacio rispettosa la sacra mano ed
ho l’onore di segnarmi
Umilissima Dev.ma Obbl.ma
Serva ed indegna Figlia
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il dì 5 Giugno 1841
Al R.mo Monsignor Antonio
Farina
Vicenza
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