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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Molto R.do Padre,1
Il tempo stabilito per la
preghiera è trascorso. Io speravo di avere in questo frattempo una qualche sua,
che più chiaramente m’informasse della giovane Grandi,2 ma non l’ho
avuta.
Per non tenere adunque la stessa in
uno stato d’incertezza, che potrebbela danneggiare, le dico, coll’assenso
dell’ottimo Monsignor nostro Superiore,3 di esaminare bene la
Sig.ria Vostra R.da la giovine suddetta
e, trovatala fornita delle virtù necessarie pel nostro Istituto, la riceverò,
quantunque ella venga ad avere anche solo 2000 lire. Ben inteso che, al suo
entrare, sia provveduta di ciò che abbisogna per la stanza, e paghi la lira
A.ca al giorno, pel corso dei sei primi mesi; indi fornita
sia della mobiglia, quando sarà per vestire l’abito delle Suore.
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Mi lusingavo che la Cola4 lasciasse vedere un qualche suo
scritto, ma non l’ebbi fin ora.
Il Sig. Conte D. Luca mi ha lasciato
tenere la lettera di Sua Santità, a modo di Breve,5 diretta a loro. Ho
assunto la ristampa onde propagarla, nella speranza che accresca la gloria al
buon Gesù.
Io tengo certo che le dimostrazioni
fatte da Sua Santità abbiano ad animare anche quelli che veggono tante
difficoltà nella promessa dell’Opera Pia.
La vigilia del Corpus Domini, sono stata eccitata da Sua Eminenza6 ad entrare nel suo
appartamento, dove eravi pure Monsignore nostro caritatevole Superiore. Potei
allora presentargli i suoi rispettosi sentimenti, che tanto li aggradì.
Ritornata all’Istituto, gli ho fatto
tenere il suo sonetto,7 e dalla lettera, che qui unisco a gloria di
Dio, riconoscerà sempre più la bontà del Sacro Pastore e la sua profonda
umiltà, virtù ai tempi presenti tanto poco esercitata. Deh! me la preghi per
carità!
Nell’atto in cui io scrivo, ricevo la
pregiatissima di Lei, nella quale eravi quel misto, che non cesserà quaggiù,
perché è luogo di esilio.
Se dolore ho sentito per la malattia
di Donna Annetta,8 mi sono tosto consolata, intendendo trovarsi ella
presentemente meglio, e mi ha intenerito l’udire che il misericordioso Gesù
abbia voluto concederle grazia in sul finire della novena fatta con fervore dalle
innocenti sue figlie.
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Siane Egli ringraziato
infinitamente, ed io pure m’unirò colle mie care figlie acciò, se è secondo la
divina volontà, si rimetta bene.
Favorisca presentarmi a tutti della
rispettabile sua famiglia doverosa.
Godo del bene che vien fatto a
Calcinate ed anche ad Albino.9 Voglia Iddio benedetto concederci di
veder un po’ riformato il costume! Quante volte mi sento mancare pei disordini
che veggo.
A gloria del buon Gesù devo
confessare che disse molto bene Sua Eminenza, quando mi scrisse veder egli
nell’Istituto nostro come un argine innalzarsi contro il torrente del mal
costume.
Oh potessimo con quest’argine
accompagnare il torrente tutto! Ma ciò sarà quando piacerà a Dio; per ora utili
sono le stesse contraddizioni.
Riguardo al suo venire, per non
lasciarmi trasportare dalla mia immaginazione, la quale sarebbe facilmente
accompagnata dall’amor proprio, ometto di scrivere.
Oh! com’è bello il sonetto
ch’Ella mi ha favorito del Sig. D. Agostino Pirazzi. Piacerà
anche questo a Sua Eminenza.
Ella, caro Padre, non veda
in me che l’asina di Balaam, della quale Dio si è servito, perché manifestasse
il suo volere.
Premessi adunque i doveri del mio
Mosè, devo significarle con santa semplicità quanto egli mi ha imposto.
Giusta trova l’espressione sua di
desiderare di rivedere queste sue compatite figlie; ma meraviglia ch’Ella
voglia far - 183 -
prima le fermate. Dice che i Padri non sanno trattenersi, quando sospirano la veduta degli amati figli. Volevo
giustificare l’intenzion sua, ma non mi è stato conceduto.
Io riguardo questo suo muoversi come
una nuova grazia, che Dio mi fa, e procurerò d’apparecchiarmi, onde non perdere
tempo così prezioso.
Questa bella occasione dovrebbe
muovere anche il Sig. Co. D. Giuseppe.10 Oh come sarei contenta! Le
dico proprio sinceramente ch’io meno sentirò le pene, che sosterranno nel
viaggio per amore di Dio.
Favorisca presentarmi doverosa con
tutti della rispettabile sua famiglia, nonché ai R.di di
Calcinate11 ed alle mie care
sorelle in G.C.
Avendo l’opportunità di vedere il
Molto R.do Padre Taeri, nuovamente gli raccomandi pel
settembre.12
Faccia grazia chiedergli se ha avuto
l’elemosina dalla Sig.ra Fadini di Crema.13 Dico il
vero, amerei averla per far ristampare un poco di quei librettini per le
Adoratrici,14 avendo intenzionato farlo subito che avrò qualche
elemosina, onde attestare al mio Gesù la mia gratitudine pei molti benefizi che
ho ricevuto.
Anche in Venezia le Dame hanno
cominciato il giorno di ritiro, ma viene molte volte interrotto.
La mia Mamma, grazie al Signore, sta
meglio.15 Mia sorella - 184 -
Irene verrà in settembre a Venezia
come Maestra nel collegio del Sig. D. Canal,16 confessore
dell’Annetta.17
Perdoni della prolissità mia, ma se
non fosse per timore di abusare della carità sua continuerei.
Rispettosa, Le bacio la sacra
mano e la prego di benedirci
Umilissima Dev.ma
Obbl.ma Serva e Figlia
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il dì 24 Giugno 1841
Al Molto Reverendo Signore
Il Molto R.do Sig. Co. D.
Marco Passi
Bergamo
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