- 190 -
528
Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Mia Carissima in
G.C.,1
Eccomi a rispondere alla tua letterina
portante la data 29 decorso giugno. Prima di tutto dirotti ch’io non ho
ricevuto la tua spedita per mezzo del Sig. D. Zanella,2 ma forse presto
l’avrò.
Riguardo al Confessore nel Collegio
del Sig. D. Daniele Canal è stabilito un domenicano, uomo di grande pietà e
dottrina.
La classe che desideri, non so se
presentemente vi sia dal Sig. D. Canal; quello, che ti posso assicurare, si è
che, venendoti consegnate le piccole, potrai instituirle senza molta fatica.
L’abito non è uniforme; ognuna può vestire a proprio piacere.
Tutti questi schiarimenti li ho avuti
senza chiedere al R.do Sig. D. Canal, perché ho creduto ciò
migliore.
Ora ti soddisferò riguardo
all’Istituto nostro. Le fanciulle pagano una lira A.ca al
giorno e lavorano per l’Istituto.
Il mantenimento, che hanno, è questo;
alla mattina pan bollito, l’inverno, oppure caffè; l’estate, frutti con pane; a
pranzo due piccole pietanze e la minestra, ben inteso con pane, oppure polenta;
per bere costumo il così detto vin piccolo, e qualche volta vin grosso; alla
sera, l’inverno, minestra, e l’estate erbaggi, ovvero frutti, con pane. Noi
siamo in 48 e, grazie a Dio, tutte sane e ben nutrite.
- 191 -
Vengono instituite in ogni
lavoro ed anche negli affari domestici. Chi amasse imparare il francese, vien a
loro insegnato, ma questa scuola viene pagata da parte; si dà però
cominciamento solo quando sono un poco avanzate negli studi elementari, affine
non imbarazzare la testa alle giovanette, e far spendere ai genitori
inutilmente. Questo pure è del pianoforte.
Succedendo poi un piccolo maletto,
non si aggravano i genitori; ma disponendo il Signore qualche grave malattia,
sono obbligati a sostenere la spesa delle medicine; quando poi cronica fosse,
vengono le fanciulle restituite alle loro famiglie, per non danneggiare le
altre; cosa che fino ad ora non mi è accaduta, eccettuato il primo momento
ch’entrai in questo stabilimento.
Mi farai piacere interrogare Donna
Metilde Canossa se ha ricevuto vari Sonetti e Canzoncine improvvisate da una
pia giovane di qui;3 quali
ho spediti con una mia letterina diretta alla stessa,4 e ciò per ordine
del Sig. Co. D. Luca Passi nostro zelantissimo Fondatore, il quale
presentemente trovasi a Roma.
Riverisci chi tu credi e raccomandami
alle orazioni di tutti. Ti pongo, mia cara, nei Sacratissimi Cuori di Gesù e di
Maria, dove desidero che quivi ti rimani tutto il corso di tua vita
la
tua Amorosissima Sorella
Maria Rachele
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il dì 6 Luglio 1841
All’Ornatissima Signora – La
Sig.ra Irene Guardini
S.ti Apostoli – Verona
|