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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Mia diletta in Gesù Cristo,1
Quantunque tanto tempo abbia lasciato
scorrere senza darvi nuove del come tratto gli affari appartenenti
all’amantissimo nostro Gesù ed a voi che legata vi trovate meco in ispirito,
dirovvi adunque che nulla ometto di ciò che posso sperare giovi ad accrescergli
la gloria, ed a noi il capitale. Ma devo anche confessarvi, acciò vi impegniate
sempre più a pregare, che nei bilanci necessari a farsi ho molte volte avuto
motivo di versare qualche lagrima, per timore d’aver forse guastato o ritardato
il buon esito loro.
Ne chiesi al buon Gesù perdono,
proponendomi sempre di voler in avvenire prevenire tutto ciò che da me
dipenderà, desiderando sommamente di consumarmi tutta per amor suo.
Dal R.do Sig. Co.
D. Marco Passi2 ho inteso
che foste dal buon Gesù visitata, per cui con voi mi rallegro, augurandovi di
cuore ch’Egli spesso vi trovi e provi l’amore che gli dichiarate.
Se in questa misera valle ci
troviamo, mia cara, separate, cerchiamo di poterci trovare unite colassù nella
beata Patria.
Godiamo adunque delle afflizioni, che
il buon Gesù ci manda; riceviamole come i più cari pegni del suo affetto, dirò
anzi, credo con San Francesco di Sales, che tali momenti sono i più preziosi,
venendo con ciò l’anima purificata, come fanno gli orefici, ponendo l’oro nel
fuoco.
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Difatti sente allora
l’anima la necessità di ricorrere al suo Gesù, e trova tutto vano fuori di Lui,
e riconosciuta questa verità, si spoglia a poco a poco di se stessa, sospirando
vestirsi del buon Gesù.
Oh finezza del caro Amore!
Preghiamolo, mia cara, perché c’imprima il suo carattere e ci riempia del suo
santo spirito. Allora sì potremo sperare che, quantunque miserabilissime
creature, faremo cose grandi, perché aventi lo spirito del buon Gesù.
Volentieri continuerei a trattenermi
con voi, mia diletta Sorella, ma sono per la terza volta obbligata a lasciare
la penna, perché chiamata, perciò darò fine, pregandovi di non iscordarvi della
vostra povera Rachele, che è grande nei desideri.
Presentatemi rispettosa alle vostre
Sorelle, ma in particolare a quelle ch’io ebbi la consolazione di conoscere;
pregatele di ricordarmi nelle loro preci.
Troviamoci spesso nel Costato del
nostro Gesù. Oh dolce asilo, dove l’anima soavemente riposa! Moriamo per Gesù,
per vivere eternamente con Lui
la Vostra
Aff.ma nel Signore
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il dì 13 Luglio 1841
Alla
R.da Madre Costanza Carolina Mangiagalli
al Matris Domini – Bergamo
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