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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Molto R.do Padre,1
Se nell’atto del suo partire ho fatto
tacere la lingua, perché commosso avevo il cuore, ora si muova la mano e dica
in parte almeno quello che la lingua non avrebbe potuto esprimere, tenendo io
più facile ch’Ella possa conoscere i movimenti del mio cuore, che io stessa
capace di esprimerli.
La sua venuta tra noi la ho sempre
considerata come un dono del buon Gesù, e tale si è manifestata nella mutazione
succeduta della giovanetta Angelina nonché nel fervore di ognuna.
Il pensiero del suo allontanarsi era
per tutte doloroso, ed alleggerito solo veniva dalla ricordanza che il buon
Gesù ci ha regalate, ispirandole di qui portarsi, per cui grate a tal beneficio
con atti di rassegnazione nonché di ringraziamento contente restammo, pregando
il buon Gesù che voglia largamente rimunerarla; noi proponendoci, colla grazia
dell’amabilissimo Gesù, di porre in pratica quanto Ella ci ha raccomandato.
Questo pure è il sentimento delle
fanciulle qui unite, le quali ricevettero i suoi ultimi saluti con tanto gusto,
diportandosi benissimo finora.
La vivace Bulgheri è impegnata di
mostrar la sua gratitudine coi buoni diportamenti. La Tonina ha ricevuto con
gran cuore gli avvertimenti, e spero ne trarrà da quelli buoni frutti. La
stessa tanto m’impone di ringraziarla distintamente.
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Ho sentito con piacere che
il Sig. Simone siasi trovato presente, fintantoché la
Sig.ria V.ra ha lasciato questa città.
Desso si può chiamare una meraviglia del presente secolo. Quel suo cuore per
Gesù, che tiene continuamente aperto alle creature, onde maggiormente sia
glorificato, consola proprio.
Io la prego di lasciarmi sentire
presto come si trovano nella cara sua famiglia, cioè se la salute del nostro
zelantissimo Padre Fondatore ha sofferto nel lungo suo viaggio.2
Così bramo sentire come trovansi le
Sig.re Contesse sue cognate,3 insomma tutti.
Ella, caro Padre, non dimentichi per
carità la povera mia anima; ricordi le molte sue necessità ed i vivi suoi
desideri.
Ah possa Ella tutto consumare per
Gesù il muro che la racchiude! Procuri che numerosa divenga la conversazione
stabilita nel dolce soggiorno dell’amabilissimo Costato di Gesù. Oh! come tutti
sente i diletti l’anima, che con fede viva entra in quel forame d’amore. L’ora
è stabilita dalle due pomeridiane fino alle tre; l’argomento da trattare sia
ricordare l’immenso amore da Gesù mostratoci nell’istituzione del SS.
Sacramento dell’Altare, nonché rammentare le pene ed i disprezzi sofferti dal
Salvatore per amor nostro; concludendo con atti di ringraziamento ed anche di
preghiera, ottenendo il vero spirito d’umiltà e l’amore ai patimenti.4
Faccia che il Sig. Co. D. Luca vi
abbia parte, raccomandandogli quanto Ella mi promise, cioè di benedirci
giornalmente in quell’ora, ben inteso, quando la memoria glielo permette.
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Perdoni la prolissità mia,
e pregola della carità di tutte benedirci. Mi presenti doverosa a tutta la
rispettabile sua famiglia, ed io mi segno rispettosamente
Umilissima
Dev.ma Obbl.ma
Serva
ed indegna Figlia
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il dì 21 Luglio 1841
Al Molto Rev.do Signore
Il Molto R.do Sig. Co. D. Marco
Passi
Bergamo
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