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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Mio carissimo Padre,1
Parmi più dolce il chiamarla in questo
punto Padre, perché ora più che in altro momento manifesta il buon Gesù quanto
Ella caro gli sia.
Oh imperscrutabili decreti di Dio!
Voi, che impenetrabili siete alle creature, siete pure soavi alle anime che
solo cercano il buon Gesù.
Chi mai creduto avrebbe ch’Ella, buon
Padre, con tutta la rispettabile famiglia, sostener dovesse la tribolazione
presente? Ma perché, Signore, io dissi, così li visitate?
Ah, parea che al cuor mi rispondesse:
voglio purificarli ed a me attirarli, per cui giova ch’io faccia così, affine
perfettamente conoscano non trovarsi nell’esilio permanente felicità. Però
trovanla quaggiù tutti quelli che in me pongono la loro confidenza, nulla
cercando fuori dell’amabilissima mia volontà.
Godo che Donna Annetta2 ora stia meglio, e spero
proprio nel buon Gesù che la riavranno dalla intellettuale malattia.
La Calegari, che qui è stata pochi
momenti sono, è un fiore freschissimo, continua bene; anche il Padre
Driuzzo.3 Non cesseremo di pregare, sicure che non resteremo confuse.
La stanza per Donna Annetta è accomodata; io spero di
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poterla avere tranquilla;4
ed allora occuperà quella dove fu il nostro buon Padre Sig. Co. D. Marco, ma
caso contrario è tutto ben disposto. Io mi ricreo al pensiero di poterla
assistere e veder a star bene.
Riguardo alla disposizione di
restaurare la Casa,5 io spero ch’Ella, dopo averla visitata, darà il
suo parere.
Ciò è stato il primo pensiero di Sua
Eminenza, l’ottimo nostro Patriarca,6 desiderare ch’Ella dichiari come
si dovrà fare; il che mi disse Monsignor nostro Superiore.7
Io risposi che, pel prossimo 7bre,
Ella sarà tra noi per la funzione, così deciderà come crede.
Le raccomando tanto pei Santi
Esercizi, perché lasciami timore il non mai scrivere del
R.do Padre Taeri.8 Noi saremo contentissime,
se anche novellamente udiremo il nostro buon Padre Luca.
Ho pregato il Padre
Confessore,9 acciò scriva a Monsignor Traversi.10 Amerei sapere
com’è andata la Medaglia delle Indulgenze.
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Godo che le mie care
Sorelle facciano del gran bene in Roma.11
Io son piena di buoni desideri,
ma, oh Dio! quanto confusa mi trovo, quando un’occhiata do alla bontà del mio Gesù, ed altra alla mia miseria; ma nulla
si paventi, mi dice il buon Pare; si operi per Iddio e con Dio, senza
tante sottigliezze. Egli fa tutto bene, farà buone anche le vive mie brame.
Non ho riscontrato al Sig. Co. D.
Marco pei Brevi,12 ma li ho ordinati, e tra non molto saranno stampati,
avendone avuta una copia, onde vederla per gli errori.
Ella favorisca di lasciarmi sentire
come devo farglieli tenere, pregandola anche di farmi sapere come sta Donna
Annetta.
Ieri ho avuto una lettera da Padova,
dove mi si annuncia che Monsignor Vescovo13
ha voluto conoscere la Sig.ra Melchiori,14 colla
quale si è consolato pel progetto da lei stabilito di cominciare anche in
quella città ad introdurre una delle nostre Case.
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Egli la consolò, e venne
determinato per il settembre, che sarà dopo la rinnovazione dei voti.
Godo ch’Ella qui si trovi, quando si
aprirà quella novella Casa, sicura che servirà ad animare le figlie nostre,
nonché la generosa benefattrice.
Rispettosa le bacio la sacra mano,
nell’atto che la prego della carità di benedirci
Umilissima Dev.ma
Obbl.ma Aff.ma Figlia
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il dì 8 Agosto 1841
Al Molto R.do
Sig.re
Il Molto R.do Sig. Co. D.
Luca Passi
Bergamo
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