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Vincenzo Carbone Una contemplativa nella vita attiva. M. Rachele Guardini IntraText CT - Lettura del testo |
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Viva il Cuor di Gesù e di Maria!
Stimatissima Signora e Sorella in G. C.,1 La pregiatissima di Lei, scritta il giorno 22 luglio decorso, mi pervenne solo l’altro ieri, forse perché trattenuta in qualche luogo, ed io non ho risposto subito a motivo che ero da due giorni assente dall’Istituto per opere di carità.2 Oh come è buono il nostro Iddio! Egli ci mostra tenere i cuori degli uomini nelle mani, e muoverli quando gli piace. Ella può immaginarsi quanto goda l’anima mia per le belle espressioni d’interessamento, che mostrolle l’ottimo Monsignor Vescovo3 di costì. Questa cosa ha rallegrato anche lo zelantissimo nostro Superiore,4 che tanto la riverisce. Io poi mi procuro il piacere di farle tenere la acclusa lettera di Sua Santità,5 dalla quale sentirassi sempre più confortata, e colla prima occasione gliene farò avere qualche altra copia, onde passarla possa in mano di quelle persone ch’Ella crederà. Ho la consolazione di darle altre prove della benedizione del Signore sopra questo povero Istituto, e ciò dalla nuova munificenza che abbiamo avuta dall’eccelsa Donna la piissima Imperatrice,6 senza essere importunata; io dirò, adunque, dal buon Gesù ispirata. Il dì 24 decorso chiamò il suo Gran Maggiordomo,7 dal quale fece scrivere una bellissima lettera dove mostra l’interesse suo per questo Istituto ed il desiderio che si estenda; e per facilitarci mezzi, offre un dono di cento napoleoni d’oro.8 Veramente v’era di questo bisogno, perché avevo impegnato parola per l’acquisto di una casa, onde potersi un poco estendere, quando prima di determinare il tempo per soddisfare al suo valore, diedi un’occhiata al buon Gesù, persuasa ch’Egli non mi avrebbe lasciata confusa; e dissi che, avanti scorra l’anno presente, l’avrei pagata. Eccomi tolta da un pensiero.9 Si rallegri Ella meco e ringrazi per noi il buon Gesù. Godo che presentemente stia bene, e desidero si rinfranchi, affine possa operare più facilmente, quantunque si faccia molto anche ammalate, quando siamo contente di fare la volontà del nostro buon Gesù. La ringrazio della novena di S. Teresa. S’ella mi era cara, ora anche più, esperimentando, benché indegnissima, di quei tratti, di cui spesso ella era tanto favorita. Riguardo a quello che porteranno seco le due Suore per vestirsi, saranno provvedute di biancheria ed altro necessario, nondimeno che basti, quantunque professiamo povertà. Se gli affari suoi glielo permettono, Ella potrebbe venire a fare tra noi i Santi Esercizi, i quali si compiranno col giorno 20 7bre, e poi faremo la rinnovazione dei voti, a Dio piacendo, e da quel punto Ella potrà disporre delle due Suore.10 La lascio nel Costato Santissimo di Gesù, ove desidero che sempre riposi Affezionatissima Sorella in G.C.
Venezia il giorno 8 Agosto 1841
Alla Stimatissima Signora In contrada Mezzocono al civico n. 1294
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1 ASDR, reg. II, pp. 91-92. 2 Cf. lett. n. 553. 3 Modesto Farina. 4 Mons. Balbi. 5 Breve di lode della Pia Opera: cf. lett. nn. 481, nota 4; 521, nota 2. 6 Maria Anna Carolina. 7 Dietrichstein. 8 Cf. docc. nn. 61, 62. 9 Cf. lett. nn. 511, 540, 541, ecc. 10 Suor Maddalena Ziller e suor Marianna Roberti. |
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