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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Monsignore Rev.mo,1
Io non avrei certamente coraggio
d’incomodarla con questa mia, quando non lo appoggiassi alle molte prove
ch’Ella diede a tutti quelli che ricorsero alla sua bontà.
Senza dubbio noto saralle che la
piissima Imperatrice Regina2
fece tenere a questo povero Istituto, da Dio benedetto, la grossa elemosina di
cento napoleoni d’oro.3
Grato il mio cuore a tanta
generosità, raddoppiammo le preghiere, acciò Dio largisca le sue benedizioni
sopra l’Imperiale Famiglia, ed accresca sempre più in santità Colei che, qual
fiaccola accesa, è posta dal Sommo Distributore sopra il Trono, onde nel secolo
della corruzione e particolarmente del mal vestire mandi luce per ogni dove di
sue virtù.
Il giorno ottavo del corrente [mese],
come indicai a Sua Eccellenza il Gran Maggiordomo Co. Dietrichstein4 (cui favorirà di presentarmi
doverosa), venne nuovamente fatta da tutte queste mie care figlie la Santa
Comunione, indi fu esposto il Santissimo Sacramento pei suaccennati fini.
Il mio cuore però sentiva ancora una
brama, ed era che fosse reso pubblico il beneficio ricevuto dall’Augusta
Sovrana, col mezzo di un articolo nelle pubbliche Gazzette.
Ho manifestato questo pensiero
all’ottimo nostro Superiore - 241 -
Monsignor Vicario Balbi, ed anche poscia
all’Eminentissimo Cardinale Patriarca.
Trovarono tutti e due giusto il mio
desiderio, ma temendo d’offendere la conosciuta umiltà dell’eccelsa Donna, non
seppero che determinare, ond’è che piuttosto mi consigliarono d’interpellare su
di ciò la Sig.ria V.ra
Rev.ma.5
S’Ella trova conveniente, mi presenti
ossequiosa a Sua Maestà e facciale sentire che penetrata sono della più viva
gratitudine, bramando assai mi sia dato di poterlo mostrare con fatti.
Perdoni della libertà, ma godo della
per me favorevole occasione di poter pregare la Sig.ria
V.ra R.ma tenermi presente nel Santo
Sacrificio, acciò Iddio mi conceda la fedeltà necessaria nella grande mia
vocazione, promettendole, benché miserabile, di ricordarla io pure
particolarmente a Dio Signore. Piena del più profondo rispetto, Le bacio la
sacra mano ed ho l’onore di segnarmi
Umilissima
Dev.ma Serva
Suor Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il dì 17 Agosto 1841
A
Monsignor Illustrissimo e Reverendissimo
Monsignor D. Luigi Bragato
Confessore di Sua Maestà l’Imperatrice – Vienna
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