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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Molto R.do Padre,1
Nella incertezza del giorno che verrà
tra loro il Molto Rev.do Padre Taeri, mi faccio dovere
significarle aver avuto effetto la nostra sacra funzione la giornata di
ieri.2
Piacque al buon Gesù privarci della
consolazione che avremmo gustata, se l’Eminentissimo Cardinale3 ci avesse onorate, ma con suo
dolore dovette privarcene, per cui, avvertita di ciò, mi sono procurata il
vantaggio di portarmi al Patriarcato per ricevere la Santa Benedizione, acciò
il misericordioso nostro Gesù, nell’atto che rinnovavamo i santi voti, ci
rinnovasse nello spirito.
Ha partecipato alla funzione il Sig.
Co. Vice Governatore Sebregondi4
colla degnissima sua consorte, e mostrarono molta soddisfazione.
Eranvi poi poche persone, perché
occupate nella solennità delle Bandiere al Lido. Io non so pensare alla
stoltezza dei mondani, senza sentire una gran compassione, e vorrei poter far
loro conoscere la loro pazzia.
Alla venuta del R.do
Padre Taeri, Ella saprà il sacro ed anche il mondano.
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Dimani5 Sua Eminenza mi attende colla
Signora Melchiori e colle due destinate per Padova, cioè la Ziller ed una
Roberti,6 onde donarci la Santa Benedizione, affinché fruttuosa abbia a
riuscire quella missione.
Monsignore7 ha stabilito che io vada colà per iniziarle. Sabato è
il giorno deciso per la partenza, e resterovvi fino alla giornata del 16, dopo
la quale passerò due giorni a Vicenza, indi a Venezia.
Per la fondazione di Cemmo8 si concerterà tutto, ed Ella
esaminerà se ciò le piace.
Quanto obbligata sia all’ottimo
nostro Superiore, io non so esprimerglielo; anche ieri ci ha parlato con tanto
cuore ch’era un vero piacere.
Egli ha cominciato col testo: «Ego
elegi vos […] ut fructus
afferatis; et fructus vester maneat».9
Nell’atto poi che ha distribuito le cariche, ci ha mostrato quanto importante
sia per noi l’appigliarsi ai consigli, che S. Paolo dava al suo Timoteo.
Il R.do Padre
Taeri ha fatto del gran bene, perché approfittarono dei Santi Esercizi molte
Sorvegliatrici ed Assistenti, le quali mostravano la beatitudine loro.
Desidero di sapere come si trovano,
in famiglia, di salute. Favorisca significare alla Sig.ra
Contessa Barzizza10 che il
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Sig. Dr. Agazzi fedelmente mi ha visitata, ma non ha trovato
conveniente l’applicazione del cauterio.
La ringrazio della bontà sua e
l’accerto della mia ricordanza presso il Signore, affinché la ricompensi.
Rispettosa, le bacio la sacra mano, e
la prego di presentarmi doverosa alla cara sua famiglia e con chi Ella crede.
Non si scordi di me nel Santo
Sacrifizio
Umilissima Dev.ma
Obbl.ma Serva
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il 1° Ottobre 184111
Al Molto Rev.do Signore
Il Molto Rev.do Sig. Co. D.
Luca Passi
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