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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Dilettissima,1
Innumerabili sono le volte ch’io ho
pensato di scrivervi, ma sempre fui rattenuta da qualche urgente motivo.
Ditemi un poco, mia cara, come vi
trovate voi colla carissima vostra famiglia? Vi siete, quest’anno, assentata
per tener compagnia allo stimatissimo e degnissimo vostro fratello Sig. D.
Bortolo? Se ciò anche è stato, ora sarete rimpatriati, e perché lasciate la
povera Rachele senza vostre nuove?
Credetelo proprio, tanta sento
gratitudine per le molte gentilezze da voi e dai vostri cari fratelli ricevute,
che poca differenza metto tra la compiacenza che provo in sapere dei miei più
vicini parenti, e la vostra famiglia. Queste espressioni, che partono da un
cuore sincero, vi sieno di regola.
Ora diremo qualche cosa riguardo
all’Istituto. Sappiate, mia cara, e ciò dico a mia confusione, che tanto lo
benedice il buon Gesù che fa meravigliare i grandi, perché non sorse appena che
vi sono molte ricerche, ma che tutte non si possono soddisfare, perché non sono
pronti gli individui.
Avrete trovato, sopra il
foglio,2 che Sua Maestà l’Imperatrice Regina ci ha mandato, che non è
molto, cento napoleoni d’oro,3 i quali ho impiegati nella compera d’una
piccola casa confinante all’Istituto, acciò si possa estenderlo.
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Abbiamo, la scorsa
settimana, avuto tra noi il Molto Rev.do Padre Angelo
Taeri, che ci ha dato i Santi Esercizi e, poggiando sopra l’umana intelligenza,
dico [che] egli ha fatto del gran bene.
Mi ha poi confusa la grandezza del
suo cuore. Quando egli verrà in Trento, potrete distintamente sapere ogni cosa.
Il giorno 28 quattro giovani4 per la prima volta hanno
pronunciato i voti, e noi rinnovati. Tra le quattro eranvi le due, che ho
ricevute in casa vostra, cioè la Ziller e Micheli.
Dimani, piacendo a Dio, partirò per
Padova, e colà rimarrò fin dopo la metà del presente mese, onde seminare un
poco in quel vasto terreno. Lascerò poi a coltivarlo la Ziller ed una giovane
Bresciana5 con altra di
Padova. Pregate, perché il buon Gesù benedica questa missione.
Oggi ci attende Sua
Eminenza,6 onde donarci la Pastorale Benedizione.
Se favorite di scrivermi, potrete
dirigere la lettera in Padova nel Collegio della Sig.ra
Melchiori, in Contrada Mezzocono.
Io vi prego chiedere al Signor D.
Ferrari,7 perché mai riscontrami; ditegli che ho avuto una lettera dal
Sig. Gar,8 nella quale mi parla del suo silenzio.
Inoltre significategli che il Gran Maggiordomo9 mi ha scritto tre lettere
d’interessamento per la giovane Teresa Gar.
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Non vi spiaccia
significargli quanto vi scrivo. Riveritelo ed alle preghiere sue
raccomandatemi; così fate con quelle persone che altre volte vi ho nominate.
Lascio, pregandovi di non iscordarvi
di me, particolarmente nell’atto che ricevete il vostro Sposo Gesù
la Vostra Obbl.ma ed
Aff.ma Sorella
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia primo Ottobre 1841
Alla Stimatissima Signora
La
Sig.ra Antonietta Zanzotti
Trento
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