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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Rev.do Padre,1
Ella non può immaginarsi quanto
penoso mi sia riuscito il dover lasciar partire la Sig.ra
Cocchetti, dopo ch’ella intrapreso aveva il viaggio nella certezza di condur seco
le due Suore.
Non sarà nuovo alla
Sig.ria V.ra quanto forte io dicevo:
non lascerò partire le Suore, se non veggo ben concertate le cose, per cui
gl’individui non abbiano a trovarsi nella dura necessità di fare qualche
figura, lasciando forse in altro tempo quel luogo.
Ciò avevo ripetutamente scritto al
Sig. C. D. Luca,2 quando la stessa Cocchetti mi dice avergli detto che
uno può mantenerlo, ma non il secondo.
Ella, che riflette senza trasporti,
chiaramente conoscerà essere imprudenza il pretendere di fare una fondazione
cotanto in aria.
Io sono, per disposizione divina,
costituita madre di queste creature, che per amor di Dio qui si unirono. Desse
adempire devono il voto dell’obbedienza, ed io debbo aggiungere quello della
prudenza, perché le necessità del corpo non abbiano a far loro perdere lo
spirito.3
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Dalla
Sig.ra Cocchetti avrà inteso che io sono disposta di usarle
tutte le indulgenze possibili, quando si concordino con lo spirito del nostro
Istituto.
Questa mattina, avevo determinato di
portare il Sacro Cuore, da Lei stabilito, alla Marovich,4 ma un
residuetto di febbre, che ieri ho portata in piedi, me lo impedisce.
Maria Rosa5 è ancor tormentata dalla quartana. Dessa spera che un
decotto, che ora prende, gliela farà passare; le altre stanno tutte bene, ed io
sono contenta del mio malstare, anzi ringrazio Iddio, che mi concede la grazia
di poter agire.
Tutte le Suore ed anche le ragazze
meco si uniscono a baciarle la sacra mano, e la preghiamo di benedirci
Umilissima
Obbl.ma Serva
Suor
Maria Rachele Guardini
Dall’Istituto di S. Dorotea
Venezia il dì 2 9bre 1841
Al Molto Rev.do Padre
Il
Rev.do Padre Angelo Taeri
Brescia
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