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Viva il
Cuor di Gesù e di Maria!
Molto Reverendo Padre,1
Due sole righe, onde soddisfare alla dimanda,
ch’Ella mi fa riguardo a Padova. Mi estenderei maggiormente, ma le sue lettere
di 8bre mi hanno trovata in letto, dal quale scrivo, e mi tiene compagnia Maria
Rosa,2 che non sembra più la stessa tant’è decaduta.
La Signora Melchiori ha assegnato per
le Suore una dotazione bastante pel mantenimento di due. Questa l’ha messa nel
suo testamento che ha fatto.
Dessa conserva il pensiero di
accrescerla, onde formare in Padova una regolare casa figliale. Ciò succederà,
quando vedrò assicurato il mantenimento loro.3
Non mi è nuovo quanto Ella mi dice
dell’articolo fondi,4 ma ricorderà che, fino dal primo momento
ch’io sono entrata per disposizione del Signore in questo Istituto, avvertii la
Sig.ria V.ra d’aver fatto un passo
imprudente, avendomi qui condotta, comprendendo bene la mia insufficienza.
Il buon Gesù poi lo ha modificato
coll’onnipotenza sua. Ma se ciò fece Iddio in forza della sua fede, io, che
miserabile sono, non posso, né debbo tentarlo, per cui ripeto nuovamente alla
Sig.ria V.ra R.da,
che quando assicurata non sia - 349 -
del mantenimento per gl’individui che
staccherò dall’Istituto, cioè almeno per due, non li lascerò partire.5
Ella mi dice che, non sostentandosi
le case figliali, potranno le Suore tornare alla Centrale; ed io dimando, con
che verranno nella stessa mantenute? Se questa tenesse fondi, sarei di opinione
di abbandonarsi qualche volta alla Provvidenza, ma siccome ho fin qui ricevuto
individui, che privi sono della dotazione, affine di poter promuovere le
fondazioni, egli è ben giusto che voglia essere garantita, onde non trovarmi,
ritornando esse all’Istituto, imbarazzata per mantenerle.
Riguardo alla Carolina,6
favorisca dire al Sig. Co. D. Marco che gli risponderò, quando starò
bene;7 intanto gli faccia noto che io pazienterò, ma che lascio
nell’incertezza la riuscita, non dipendendo solo il mio scontento dalla poca
istruzione, ma ben anche da quel tutto che necessita per l’Istituto nostro,
cercando anzi la stessa di capacitarsi, per cui spero vicino il momento che
potrà, con più frutto, ricevere la Sacramentale Comunione.
Rispettosa bacio ad ambidue la sacra
mano, e la prego di benedirci
Umilis.ma
Obbl.ma Dev.ma Serva e Figlia
Suor
Maria Rachele Guardini
Venezia il giorno 6 9bre 1841
Al Molto Reverendo Signore
Il Reverendo Sig. Co. D. Luca Passi – Bergamo
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